Elenco blog personale

martedì 17 marzo 2015

Solo sensazioni

Ho vissuto molto, in questi mesi.
Sorrisi, pianti. Paura di non farcela, sensazione di essere diventata invincibile.
Ho iniziato a condividere. Pensieri, emozioni, stati d'animo, piacere.
Se non mi conoscessi, direi di vivere qualcosa di molto simile ad un sentimento, ma in realtà, "non ho sentimenti, solo sensazioni".
Scriverò di quanto sia dolce, per ripetuti attimi, abbandonarsi alla passione. Donarsi al sesso come se non ci fosse domani, ed usare le endorfine, poi, come antidoto per una quotidianità che, purtroppo, è sempre uguale a se stessa, immobile.

Per tutto ciò, ho tempo.
Per adesso, mi limito ad esercitare la libertà di mostrarmi, dato il cambio di direzione di Blogger.




Photo LaRossa



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giovedì 6 novembre 2014

E i giorni passano



Non scrivo da un po’, per un unico motivo: la mia amica e la sua probabile futura storia extra-coniugale.
Nessuna delle mie relazioni, in questi anni, mi ha procurato tanta ansia e tante paranoie…
“E se mio marito mi seguisse? Se qualcuno mi riconoscesse? E se alla fine mi innamoro? E se non dura abbastanza?”
Mi ha nominata sua guru sentimental-sessuale, specie dal momento in cui le ho confessato di essere un’esperta di arrampicate sugli specchi, sotterfugi e mondi paralleli. Ha sempre avuto parole terribili nei confronti degli “infedeli”, motivo per cui non ho condiviso le mie storie con lei. Adesso sembra una bambina in un negozio di caramelle, e mi viene da sorridere. Le nostre certezze svaniscono in pochi secondi, c’è poco da fare. Al cuore a alla fica non si comanda, mi ha detto ieri. E non posso che confermare. 
Io, però, ho il timore che questa cosa possa sfuggirle di mano. Non abbiamo più quindici anni, e quelle maledette farfalle nello stomaco, adesso, andrebbero estirpate con un insetticida infallibile.

“Vorresti passare un po’ di tempo con noi?”
Questa è la proposta di un uomo che a me, in verità, piace parecchio. Il problema è che il "noi" comprende una persona  che, in realtà, è troppo vicina al mio mondo, che considero poco adatta al contesto, ma proprio per questo è consapevole di quanto io desideri un threesome, e del fatto che questo è forse l’unico modo per finire a letto insieme.
Sappiamo tutti che alla fine, quasi sicuramente finirò per accettare, ché sono curiosa per natura, ed è da quando sono stata tirata dentro questa conversazione, che mi immagino protagonista della scena. In ginocchio, con le mani occupate e la bocca che, indecisa, non sa dove soffermarsi. Da sempre mi vedo in mezzo a due uomini, come se fosse la mia giusta collocazione.
In due è amore, in tre è una festa. Ed io adoro l’aria frizzante e spregiudicata di certe feste.


giovedì 23 ottobre 2014

Prima di andare

Adoro questo vento freddo. 
Come se portasse via con sè ciò che rimane di una stagione che non amo, un periodo difficile quasi superato, i miei maldestri tentativi di ignorare una certa nostalgia.
Cerco il mio equilibrio tra momenti di estrema solitudine e attimi in cui l'ego è tanto incontenibile da stupirmi.
E allora spazio al mio lato frivolo ed intraprendente, la voce diventa così suadente e bassa, a volte, da imbarazzare me stessa. Di contro, ci sono attimi in cui trattengo le lacrime a fatica, e mi sento tanto lontana dalla realtà da scoprirmi, ancora una volta, inadatta e sbagliata.
Se da una parte, mi "innamoro" dieci volte al giorno ed immagino di essere scopata da uomini che incontro casualmente e che rispondono ai canoni di soddisfacimento temporaneo dei miei ormoni, posso affermare con assoluta certezza di sapere cosa che mi manca in questo momento. Potrei distrarmi con chiunque, ma non sarebbe la stessa cosa.

Mi trovo combattuta. Ho rivevuto una proposta che fatico a rifiutare, proprio per questo temporeggio. Alla fine, quel sesso fisico, senza implicazioni, fatto di carne e sudore, si propone ancora una volta come unica alternativa. Un placebo. Qualcosa che placa per poco la mia fame ma, ovviamente, non mi sfama.



venerdì 17 ottobre 2014

Senza un motivo

Mi sento in fermento, in questi giorni, ma così, senza un motivo. 
Le cose non vanno come noi ci aspettiamo (o come desideriamo), di conseguenza, bisogna provare ad aggiustare il tiro, riprendersi dalla momentanea delusione ed andare avanti.

Avrei tante cose da scrivere, pensieri da rendere reali, stati d'animo da condividere, ma non ci riesco.
Ho tanta musica in testa e voglia di coccole e cioccolata calda.
 
La sempiterna estate non accenna ad andare via, ma io inizio a coprirmi (?), ché non si sa mai.

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martedì 14 ottobre 2014

Le conseguenze dell'autunno



Sono arrabbiata. Soprattutto con me stessa. E senza un motivo particolare.

Vorrei essere solo più dura, ancora più distante. 
Sono infastidita per il fatto che le mie proverbiali difese si siano dimostrate poco efficaci, e sento di dover lavorare ancora su me stessa.
E poi, ci sono decisioni che rimando da troppo tempo, e ogni giorno diventano imprescindibili.
C’è chi, in questo periodo, è in preda al cambio di stagione e litiga con armadio e scatoloni, io sono alle prese con la mia solita inquietudine.
Credo che mi piaccia svegliarmi di cattivo umore, ho validi motivi per fare in modo di tornare allegra, partendo dal mio nuovo e acceso colore di capelli, ed il rossetto rosso alle nove del mattino! Ci sono sguardi che mi fanno sentire nuda, spaesata. Ed io adoro perdermi in essi.

La libertà è quanto di più prezioso possa esistere, ma ha un prezzo.
I compromessi mi spaventano, da sempre. Il mio voler essere libera, in questo momento, fa a pugni con il bisogno di sentirmi amata. Non mi riferisco all’amore di coppia, ché per me è un’utopia, ma a qualsiasi tipo di affetto.
Proprio adesso, mentre scrivo, sento il cuore battere tanto forte da poter scoppiare.
Non riesco più piangere da quando, una delle persone più importanti della mia vita ha rischiato di andarsene, eppure so che mi aiuterebbe. 
Mi sento forte, imbattibile, ma non è così. Sono mia amica e mia nemica, oggi.
Domani tornerà tutto come sempre.
Per fortuna?




martedì 7 ottobre 2014

Ma che discorsi!



Mi sto progressivamente disabituando alle carezze e agli abbracci, forse perché da un po’ non ne ricevo. 
Distinguo il momento delle coccole da quello del sesso, non credo possano incontrarsi. Lunghi e teneri preliminari possono essere avvincenti come la lettura dell’elenco telefonico.
Probabilmente perché, in questo periodo, ci sono certe cose che non mi stanno bene, e l’unico modo che conosco per rimettermi in riga, è essere scopata in maniera decisa, fisica. Come se fosse una punizione per il mio temperamento sanguigno, in modo da impiegare in altro (e consumare) le energie che sto sprecando nel prendermela per banalità. Ed ancora una volta, il mio modo univoco di vedere le cose mi porta a stupirmi delle opinioni differenti.

Lo stare a stretto contatto con gli uomini, mi sta portando a partecipare a conversazioni molto ”pittoresche”. A volte, devo ricordare loro di essere una donna, giusto perché, certi discorsi sono troppo anche per me.
C’è chi mi racconta della nuova conquista, chi dell’esperienza con l’escort di turno, chi condivide il ricordo di una notte di sesso particolarmente “calda”, e via dicendo. Parliamo di squirting, sesso anale ed altre meraviglie come se non ci fosse domani, e la giornata lavorativa sembra più leggera.

Tra donne mi è capitato di avvertire un certo imbarazzo.
Parlare di sesso orale, rimming, ed autoerotismo ha scosso anche una delle mie amiche più spregiudicate: “Io sono schizzinosa, mi viene da vomitare solo al pensiero”. Un bel guaio!

È fuori da ogni dubbio che, in nome della consensualità, sia necessario rispettare le preferenze ed i limiti dei nostri partner. Ad esempio, un uomo che ho frequentato in passato, aveva l’abitudine di darmi schiaffi molto forti. Questa cosa mi infastidiva, al punto che, forse, è finita un po’ anche per questo (ché essere sculacciata va bene, ma anche io ho dei limiti). Sono però dell’idea che, almeno una volta nella vita, bisogna provare ogni cosa. 

Ma quindi tu ingoi? E gli lecchi pure il culo?”
“Sì, e mi piace”
“Fossi uomo, ti scoperei!”





lunedì 6 ottobre 2014

Confidenze ed infedeltà



Di sotterfugi, mezze verità, omissioni e colpi di fortuna ne so parecchio. Diciamo che posso quasi considerarmi un’esperta. Non che ci sia da esserne fieri, è solo un dato di fatto.
Ho cercato, in questi quattro anni, di tenere per me quanto più possibile, riservando i pochi momenti di condivisione alle due amiche fidate, quelle che sono “sorelle”, che di me conoscono tutto e non giudicano. Si limitano a darmi dei pareri, in certi casi si preoccupano per me, la maggior parte delle volte mi vedono come un antidepressivo.
Rendere partecipe qualcuno delle mie avventure è un’esigenza. Ci sono stati d’animo, cuori che battono, farfalle nello stomaco, nuove posizioni, lividi e gemiti che, se condivisi, sembrano ancora lì, presenti. Come quando li metto nero su bianco.

In questa settimana ho incontrato due amiche. Di una ho già parlato, l’altra è quasi una di famiglia.
Hanno entrambe scelto me come “depositaria” dei loro segreti, e la cosa mi ha stupita non poco, poiché io non ho fatto lo stesso con loro.
Le situazioni sono simili. Quasi mie coetanee, sposate, con bambini piccoli, si sono accorte di provare una forte attrazione per un collega di lavoro.
Per una, che vive un periodo veramente difficile, si tratta anche di un’attrazione mentale. Per l’altra è solo attrazione fisica.
Entrambe, in un primo momento sostenitrici della fedeltà, hanno dovuto fare i conti con le emozioni da “primo bacio”, ma non hanno ancora avuto il coraggio di andare oltre.
Hanno pensato bene di chiedere consiglio a me…  Sembra quasi uno scherzo del destino.

Queste dinamiche, io, le ho già vissute. Inizia quasi sempre tutto per caso, o per una parola detta quando ce n’è bisogno, ché io ho sempre avuto la certezza che in realtà, se ci si incontra, un motivo c’è sempre.

Conosco le sensazioni che loro quasi non vogliono tirare fuori. Come se ammettere l’attrazione per un altro, la voglia di scoparci, le rendesse peccatrici.
E forse, in effetti, basta solo il pensiero, ma io non posso dire loro di tirare dritto, di ignorare questi segnali.
Sentir battere il cuore, non riuscire a contenere l’eccitazione, aver la sensazione di essere ancora belle, interessanti, scoprire nuovi modi di declinare il sesso, incontrare una bocca sconosciuta che, anche se per poco, riuscirà a cambiare una piccolissima parte di te. Io, in questo momento, non potrei fare a meno di tutto ciò. Nemmeno se lo volessi.

Ad una ho consigliatori lasciarsi andare, ché il destino l’ha posta davanti una prova davvero difficile, ed un po’ di felicità può solo alleggerire il fardello.
All’altra non so che dire. Per  via del legame che ci unisce, per l’affetto che provo verso la sua famiglia.
Entrambe mi hanno rivolto la stessa domanda: “E se mi piace, poi, che ne sarà della mia quotidianità?”
All’inizio, ho fatto la splendida, suggerendo di scindere corpo e mente… le cavolate che continuo a scrivere da un anno, insomma. La verità è, come scrisse Antoine de Saint-Exupéry, che si arrischia di piangere un poco, se ci si è lasciati addomesticare.
A meno che non sia abbia avuto a che fare con un essere insignificante ed anonimo, qualsiasi persona ci abbia donato un po’ di sé, lascerà un piccolo vuoto. 
Fa parte del gioco. 
E non ci sono drammi da portare avanti, né scene da melodramma da interpretare. È la vita. Nessuno entra in noi per restare. Solo che a volte, accettarlo diventa meno semplice. 

Loro, per il momento, sono incerte.
Io temo che mi lascerò ancora addomesticare.

Photo Irina Vorotyntseva