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venerdì 23 maggio 2014

Riflessioni



Ieri ho trascorso un po’ di tempo con i miei nipoti. 
Ho letto loro una favola che parlava di un pesciolino rosso in grado di realizzare tutti i desideri.
Il mio piccolo tesoro, uno dei pochi uomini che riesco ad amare davvero, dall’alto dei suoi quasi cinque anni, ha rivolto verso di me i suoi occhioni verdi e mi ha intenerita dicendo: “ Fantastici, questi desideri! Ma cosa sono? Esistono anche qui?”.
Ho dovuto riorganizzare velocemente le idee, sorridendo per l’ingenuità e lo stupore propri di un bambino, e mi sono dovuta misurare con la mia incapacità nel trovare un esempio concreto di desiderio. Credo che lui abbia comunque capito. “Ma un aereo grandissimo e meraviglioso che, con un pulsante, si trasforma in un mega robot è un desiderio? Perché io lo voglio, quindi lo desidero!”

In questa settimana mi sono più volte trovata a fare i conti con la mia incapacità di esprimere desideri. Ho addirittura pensato di non averne, ma non credo sia possibile. Ed infatti, non è così.
Credo di avere una quantità infinita di desideri, ma è molto più comodo fingere di non averne. Se dovessi renderli palesi, dovrei poi lottare per realizzarli, scontrarmi con delusioni e sconfitte… Una grande fatica!

Attualmente, mi nascondo dietro ciò che ho vissuto negli ultimi mesi, ciò che, per parecchio mi ha allontanata da questa mia casa virtuale. Dico, infatti, di tenere a distanza le emozioni perché non riesco ancora a gestirle, fisicamente non sono ancora pronta.
In realtà ho una paura fottuta.
Paura di tutto ciò possa farmi battere il cuore. Paura di mettermi in gioco, paura di sentirmi viva.
Questo è in netto contrasto con ciò che, in realtà, mi è rimasto di questi ultimi mesi. 
È tutto così precario ed incerto, che dovremmo letteralmente divorare ogni giorno, come se fosse l’ultimo. Sono quasi sicura che, prima o poi, mi sveglierò da questa sorta di torpore. 
E sarà una conquista.