Elenco blog personale

giovedì 31 ottobre 2013

Dolcetto o scherzetto?

Stamattina avevo pensato di travestirmi da strega.

Photo LaRossa


Poi è venuto fuori questo aspetto da fantasma, ma va bene lo stesso!


Photo LaRossa

mercoledì 30 ottobre 2013

Porno - Tutorial



A lavoro, ultimamente, incontro spesso una coppia composta da una giovane donne dell’est (alta circa due metri per quasi cento chili di peso), e un uomo che avrà all’incirca sessantacinque anni (portati malissimo). Lei non lascia trasparire nessuno stato d’animo, lui, invece, rende la sensazione di divorarla anche con gli occhi, con le mani. Penso sempre che chissà quante volte al giorno dovrà soddisfare gli appetiti sessuali di quell’uomo così rude e poco gentile. Non passano inosservati. Per tanti motivi.

Un mio collega dice sempre che lei ispira sesso. La vede come una donna da film porno, di quelle che lasciano che i partner vengano sul loro viso (Perché, è una cosa da film porno? Io lo adoro, e come me, chissà quante donne “normali”) aggiungendo infiniti particolari alla sua immagine hard.
Io, con eccessiva spontaneità, ieri, gli chiedo dove vada a scovare questi video con le donne “immense”, dato che in quelli che vedo io, ci sono sempre strafighe.
Entrambi ci rendiamo conto di ciò che ho appena detto. Io arrossisco immediatamente, e lui inizia a fare domande sui siti che frequento, e cose simili.
Inizio ad arrampicarmi sugli specchi, e cerco di minimizzare, usando frasi come: “Non mi ricordo – Mica sono un’esperta”. Alla fine lui, insiste per darmi la lista dei siti che preferisce e  mi confida la preferenza per il tema Lesbo.

Io intanto mi ricompongo, assumo nuovamente l’espressione di Bella addormentata nel bosco, che mi riesce tanto bene, ed ometto di preferire le categorie Sesso di gruppo e Cuckold (che rappresentano bene le mie fantasie) e torno alle mie riflessioni.

Pochi giorni fa, un carissi(missimissi)mo amico mi ha detto di apprezzare il valore pedagogico della pornografia. Riflettendoci sopra, non posso che dargli ragione.

Non mi sono mai sentita inferiore alle eroine del porno, al massimo, ogni tanto posso invidiare loro le tette “corpose”, ma se sono frutto di mastoplastica additiva, massimo rispetto per le mie piccole e graziose tettine.
Non provo mai interesse smisurato per gli uomini del porno, ché nella realtà sono introvabili, quindi sono un po’ fenomeni da baraccone. 

E allora?
Il porno diventa quasi un tutorial.

Faccio un esempio ancora diverso. Vado in pasticceria e vedo una torta Setteveli dall’aspetto incredibilmente invitante. Torno a casa e decido, tanto mi è piaciuta, di farla in versione casalinga. Probabilmente, l’aspetto non sarà perfetto come quello della pasticceria, ma il sapore è paradisiaco, e questo è ciò che conta!




martedì 29 ottobre 2013

E-mail e Manara

Ieri ho ricevuro una mail.

C'era scritto: "Io ti vedo così!"



"Ti vorrei così!"






"Ti immagino spesso così."





E dire che, nella quotidianità, sono distratta, pasticciona. 
Forse Manara potrebbe dissentire da questo accostamento, ma per 24 ore, mi vedrò anche io così!

lunedì 28 ottobre 2013

La coppia

Ho tanto desiderato e difeso la mia indipendenza e la mia libertà di pensiero, che adesso faccio difficoltà a permettere intrusioni nei miei spazi vitali.
Ciò che avviene nella quotidianità, però, è diverso.
Ho attraversato diverse fasi, nel mio modo di vivere la coppia. E naturalmente, tutto è sempre dipeso dalla persona a mio fianco. 
Ho vissuto una cieca ed insopportabile gelosia, il dispiacere nello scoprire le bugie della persona che amavo, ed anche un comportamento distaccato ed indifferente. Tante sfumature e tanti modi di vivere il rapporto di coppia che comunque, alla fine, mi hanno sempre vista remissiva. Accomodante e senza iniziativa.

In realtà, io sono una gran rompipalle, non ho più le difficoltà di una volta nel rapportarmi con gli altri, non esito a mandare a quel paese chi mi infastidisce, ma il rapporto di coppia lo vivo in maniera diametralmente opposta. 
Ho sempre avuto accanto uomini dalla personalità ben definita, spiccata. E forse li ho amati proprio per questo.
Se, in passato, sono arrivata ad annullarmi, per il mio uomo, adesso sto cercando di distaccarmi.
Non voglio mi si dica ciò che "sarebbe meglio fare", odio i compromessi, e tollero poco certi sacrifici.

La mia ultima esperienza di "coppia" è quella più complessa, e sicuramente la più vera.
Certo è  che l'amore, da solo, non basta. A me è mancato il dialogo, sono mancate certe attenzioni, il sesso, le coccole davanti la tv, e tante piccole/stupide cose.

Cercare e, soprattutto, trovare fuori dalla coppia ciò che manca, non è difficile. Anzi.
Oggi tralascio ciò che è stato al di fuori. Dopo anni di silenzi, prolungate astinenze da sesso, abiti ficcati dentro la valigia e messi al loro posto dopo solo qualche ora, abbiamo provato ad imporci dei periodi di tregua. Periodi che, di solito, si sono conclusi con una scena madre, un litigio furibondo e, ancora una volta, abiti dentro una valigia.

Ho imparato a mantenere la calma, a non dire/fare certe cose (che però, a mia scelta, posso decidere di dire/fare comunque). Ho capito che spesso, espressioni come "Posso fare qualcosa per te?", "Hai bisogno del mio aiuto?", o "Vuoi che te lo succhi?", ottengono un effetto mille volte migliore di una guerra sterile ed infondata.
(Perchè finchè c'è sesso, ci sarà sempre uno spiraglio d'intesa).

Mia madre dice che non è tutto questo dramma avere un punto debole. Non possiamo essere forti e determinati nei confronti di tutti.
Sarà pure così, ma nella mia solita instabilità, desidero sempre gli opposti inconciliabili. 


Vignetta di PV



Magari, un giorno, mi convertirò ad una rigida monogamia. Per adesso mi perdo sulle montagne russe delle mie scelte poco ponderate.





Io l'ho amato tantissimo così, e così lo ricordo.



venerdì 25 ottobre 2013

Ideologie

Almeno in questo, sono coerente. 



Dalla pagina de "Lo Stato Sociale"

In sala d'attesa

Le sale d’aspetto degli studi medici sono un pessimo luogo di ritrovo. Dal tuttologo al moralista, dal fondamentalista al pettegolo, tutta la varietà del genere umano viene rappresentata. E nel peggiore dei modi.
Accompagno mia madre dal dentista, ma mi alieno dall’argomento generale: le nozze di Belen.
Poi mia madre incontra una conoscente, inizia una conversazione standard (e mi alieno anche da questa. Ché ho cose più interessanti da fare, tipo giocare a tetris).
La donna parla di sua figlia (“sempre più bella, dovresti vederla”), e informa mia madre della fine della storia con il fidanzato storico (chissenefrega). 
Breve pausa. 
Poi una premessa: alla figlia piacciono gli uomini maturi. 
Metto in pausa tetris ed inizio ad ascoltare con attenzione, di solito questi discorsi si evolvono in qualcosa di interessante. 
La figlia adesso ha un nuovo fidanzato. Quarantenne. Lei, ventiquattrenne, non sa proprio che farsene dei coetanei, così irresponsabili, privi di prospettive. Un uomo, invece, riesce a stimolarla meglio. Tra l’altro è agente di commercio. Si può permettere ciò che un ragazzino non potrebbe.
Io e mia madre restiamo in silenzio. Penso tra me e me, che questa donna sia davvero messa male se ritiene opportuno fornire dei dettagli privati, e da noi non richiesti per giustificare qualcosa che, di certo, lei vive con apprensione.
Mia madre, poi, le porge una domanda che, capisco subito, alimenterà ancora questa inutile conversazione: “E tuo figlio?”. Lei, senza sollevare gli occhi da terra, racconta che il figlio e la compagna, tra tre mesi, avranno un bambino, e che si sposeranno tra 8 giorni con rito civile. Tutto supportato da un entusiasmo simile al mio, quando mi chiedono di restare a lavoro un’ora in più. Mia madre, che desidera un nipote in maniera esagerata, con una punta di invidia, le dice solo “E’ meraviglioso!”. Lei risponde: “Mah…”.
Cala il gelo.

La donna viene ricevuta dal medico, ed una ragazza con un bambino in braccio, come se pensasse a voce alta, dice di capire quella donna: felice per la figlia, che ha trovato un uomo ricco, non può esserlo per il figlio, che non migliora la posizione sociale. Continua, dicendo di essere lei stessa un esempio. Ha sposato un uomo vent’anni più vecchio, ma ha migliorato notevolmente la propria posizione. Dice di sentirsi spesso come Cenerentola, e che quel bambino, in un certo senso, è la sua assicurazione.
Ciò che mi stupisce non è ciò che lei sta condividendo con noi, ma piuttosto il fatto che ci stia rendendo partecipi di qualcosa di tanto intimo e personale.
Lei conclude dicendo di essere stata innamorata di un ragazzo, prima di incontrare il marito. Ma un precario cosa avrebbe potuto offrirle? L’amore passa, il denaro resta.

Cosa ribattere? Quale crociata portare avanti? Ho anche pensato che forse, da bambina, avrà conosciuto solo privazioni, delusioni, e ha cercato di riscattarsi, da adulta. Solo che ha scelto di seguire la via del compromesso, e alla lunga, probabilmente, la situazione le starà stretta.


Per sdrammatizare un po' diciamo che se fosse davvero così:



io opterei, senza dubbio, per la seconda opzione!

mercoledì 23 ottobre 2013

Andiamo a letto?



Ricordo di aver scritto, ad Aprile, che la primavera mi rende frizzante.

Adesso siamo arrivati ad Ottobre, e nonostante qui le temperature siano ancora estive, l’autunno è già inoltrato. Ma io, inspiegabilmente, mi sento rinascere.
Adrenalina ed euforia mi pervadono, e ho, ventiquattro ore al giorno, lo giuro, una voglia incredibile di sesso.
Mi sveglio con il desiderio di approfittare della generosa erezione mattutina, affronto la giornata crogiolandomi in fantasie mie o suggerite, scrivendo, parlando di sesso come un espediente per desiderarlo ancora di più, fino a quando, stanca dopo una giornata di lavoro e di voglie, avverto l’esigenza fisica di concretizzare.
Accarezzarmi, usare le mie dita per un piacere veloce, intimo e solitario, sono compensazioni  che non fanno altro che aumentare la necessità di essere scopata con vigore, così come mi spetta, come mi piace.

Lui, di solito, va a dormire presto. Io no. Scrivo fino a tardi, a volte leggo, spesso mi concedo meravigliose conversazioni via mail/whatsapp, che alimentano il fuoco che ho dentro.
Ieri sono andata a letto tardi, eccitata più del solito. 
L’ho cercato, sperando che si svegliasse. 
Qualche anno addietro, mi avrebbe mandata a quel paese. Adesso credo che abbia capito che, in questi casi, è meglio “accontentarmi”, ché in ogni caso, quando ho tutta questa voglia, scopo lo stesso. Anche senza di lui.

Ieri, mi sono infilata sotto le coperte. Nuda, visto che il clima è tanto sadico da imporci un’estate interminabile. Ho iniziato ad accarezzare il suo corpo con il mio, a toccarlo dove so che preferisce.
Nessuna reazione.
Dandogli le spalle, gli ho generosamente offerto il mio culo, strofinandolo su di lui, decisa a non fermarmi.
Ecco, finalmente, la sua mano in mezzo alle mie cosce. A sollecitare il clitoride, ad accarezzarmi. 
Io desideravo solo che mi entrasse dentro. Ci siamo incastrati in una posizione strana, che non saprei spiegare. E mentre lui spingeva forte dentro di me, io, che mi sentivo piena di lui, desideravo di esserlo ancora di più. Desideravo che continuasse a muoversi fortissimo, che non mi desse tregua.
Invece, alla fine, la tregua è arrivata.
Da poco ha inaugurato la consuetudine di venire sul mio viso. Questa cosa, secondo me, lo imbarazza un po’, ma nello stesso tempo, gli piace.
A me piace tantissimo, ma pensandoci bene: cosa non mi piace?
Quando ho cercato i suoi occhi, mi sono accorta che erano quasi chiusi. Come se avesse fatto tutto in dormiveglia.
Spenta la luce, gli ho chiesto: “Ricominciamo?”


martedì 22 ottobre 2013

Tutti i colori della lingerie - Seconda Parte

Tornando ai colori della lingerie, pare che il nude look sia preferito da donne che non amano gli eccessi, rilassate, pratiche.

Il nero, infine, è preferito da donne con carattere forte ed individualista, ma passionale e sexy.

Che io sia un po' confusa, è chiaro a tutti. Adesso ho capito che è colpa della lingerie. 
Nei miei cassetti c'è di tutto: viola, rosa, nero, azzurro, fucsia, grigio, blu, bianco...
Che abbia una personalità multipla?


Photo LaRossa





Photo LaRossa



lunedì 21 ottobre 2013

Confusione



Lo so, mi era stato consigliato anche qui. “Pietra sopra, indifferenza, nessun tipo di contatto”, e tante, e soprattutto giuste, cose simili. “ Ce la farò anche stavolta, lo ignorerò”, pensavo. In fondo c’ero già riuscita per otto mesi, pensavo di possedere l’arte del distacco, ed invece, dopo tre mail in due giorni, ho deciso di rispondere. 

All’inizio è stato un botta e risposta acido e stizzito. Da parte di entrambi, ma soprattutto, da parte mia. Continuava a mettermi in discussione, ed io non posso permettergli di farlo. “Se vuoi continuare a scrivere, devi accettare le mie condizioni.” E lui, apparentemente, le ha accettate.

Per tre giorni, uno scambio civile. Lui mi ha scritto tantissimo, anche troppo. 
Io mi sono spesso limitata a rispondere “si” o “no”. Però, dentro me, si è fatta strada l’impressione che, se lui è riuscito ad andare avanti, io sono ancora ferma a tre anni addietro. Ho ancora lo stesso bagaglio di problemi irrisolti, e tanti desideri irrealizzati. Una voglia incredibile di spazio e libertà, ed insofferenza per certi ruoli prestabiliti.
Questo pensiero ha contribuito a rendermi più scontrosa del solito. Insofferente a tutto/tutti. Sempre in attesa che accadesse qualcosa. 
Perché io e lui sapevamo che, prima o poi, sarebbe venuto il momento di parlare di “noi”. 
E quando questo momento è arrivato, ieri, mi ha detto di non aver voglia di affrontare i vecchi discorsi, ma che una cosa doveva dirla. Il cambiamento di cui tanto parlo, a suo parere, non è mai avvenuto, infatti la sua sensazione è stata di incontrarmi, dopo tre anni, immobile, nella stessa posizione (e poi ha continuato con riferimenti al nostro passato che, lo ammetto, mi hanno molto toccata).
 
Credo che abbia iniziato il solito gioco, la silenziosa pressione psicologica che tanto mi faceva stare male. Adesso, invece, mi fa solo innervosire.
Però ha scritto tutto ciò che penso anche io.

Allora mi sono fermata a pensare.
Ci siamo amati. Sotto ogni accezione del termine “amare”.
Abbiamo fatto l’amore, con trasporto e fantasia. Abbiamo scopato, come se non ci fosse un domani. Ed ogni volta, dopo, la consuetudine di tornare ognuno alla propria vita, sembrava dovesse distruggerci.
Oggi non riuscirei più a baciarlo. Non potrei sfiorarlo, toccarlo, viverlo come facevo prima. E allora cos’è che mi rende tanto nervosa? 
La consapevolezza di non essere riuscita ad andare avanti?
La certezza che lui continui a comprendermi più di quanto io sia disposta a svelarmi?
O la sensazione di non riuscire a gestire, in certi momenti, quella tanto amata solitudine?

Dovremmo interrompere questa strana corrispondenza. Secondo me, non siamo ancora pronti. E non so se lo saremo mai.


Photo Heather Landis