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lunedì 21 ottobre 2013

Confusione



Lo so, mi era stato consigliato anche qui. “Pietra sopra, indifferenza, nessun tipo di contatto”, e tante, e soprattutto giuste, cose simili. “ Ce la farò anche stavolta, lo ignorerò”, pensavo. In fondo c’ero già riuscita per otto mesi, pensavo di possedere l’arte del distacco, ed invece, dopo tre mail in due giorni, ho deciso di rispondere. 

All’inizio è stato un botta e risposta acido e stizzito. Da parte di entrambi, ma soprattutto, da parte mia. Continuava a mettermi in discussione, ed io non posso permettergli di farlo. “Se vuoi continuare a scrivere, devi accettare le mie condizioni.” E lui, apparentemente, le ha accettate.

Per tre giorni, uno scambio civile. Lui mi ha scritto tantissimo, anche troppo. 
Io mi sono spesso limitata a rispondere “si” o “no”. Però, dentro me, si è fatta strada l’impressione che, se lui è riuscito ad andare avanti, io sono ancora ferma a tre anni addietro. Ho ancora lo stesso bagaglio di problemi irrisolti, e tanti desideri irrealizzati. Una voglia incredibile di spazio e libertà, ed insofferenza per certi ruoli prestabiliti.
Questo pensiero ha contribuito a rendermi più scontrosa del solito. Insofferente a tutto/tutti. Sempre in attesa che accadesse qualcosa. 
Perché io e lui sapevamo che, prima o poi, sarebbe venuto il momento di parlare di “noi”. 
E quando questo momento è arrivato, ieri, mi ha detto di non aver voglia di affrontare i vecchi discorsi, ma che una cosa doveva dirla. Il cambiamento di cui tanto parlo, a suo parere, non è mai avvenuto, infatti la sua sensazione è stata di incontrarmi, dopo tre anni, immobile, nella stessa posizione (e poi ha continuato con riferimenti al nostro passato che, lo ammetto, mi hanno molto toccata).
 
Credo che abbia iniziato il solito gioco, la silenziosa pressione psicologica che tanto mi faceva stare male. Adesso, invece, mi fa solo innervosire.
Però ha scritto tutto ciò che penso anche io.

Allora mi sono fermata a pensare.
Ci siamo amati. Sotto ogni accezione del termine “amare”.
Abbiamo fatto l’amore, con trasporto e fantasia. Abbiamo scopato, come se non ci fosse un domani. Ed ogni volta, dopo, la consuetudine di tornare ognuno alla propria vita, sembrava dovesse distruggerci.
Oggi non riuscirei più a baciarlo. Non potrei sfiorarlo, toccarlo, viverlo come facevo prima. E allora cos’è che mi rende tanto nervosa? 
La consapevolezza di non essere riuscita ad andare avanti?
La certezza che lui continui a comprendermi più di quanto io sia disposta a svelarmi?
O la sensazione di non riuscire a gestire, in certi momenti, quella tanto amata solitudine?

Dovremmo interrompere questa strana corrispondenza. Secondo me, non siamo ancora pronti. E non so se lo saremo mai.


Photo Heather Landis
 

22 commenti:

  1. Non sarà il rammarico di aver vissuto qualcosa di forte e non averlo vissuto come veramente volevi?

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    1. A questo ci penso sempre.
      Ricordo benissimo il pomeriggio in cui, andando via da casa sua, decisi che non sarei più tornata. Ma non saprei dire perchè.

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  2. Puoi provare a ribaltare la domanda, perché non stai interrompendo questa corrispondenza?

    Buongiorno!

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  3. io credo che sia un film di cui non sei riuscita a vedere la fine. soprattutto sapendo che così sarebbe stato. ed è una cosa che manda in bestia, credimi....

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    1. non controllare ciò che succederà inevitabilmente dopo. o meglio, sapere che non potrai controllarlo

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    2. Dopo della storia con lui, ho iniziato a controllare ogni cosa che mi accade.
      Nessun imprevisto. Non me lo posso permettere.

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  4. Si, hai ragione, Sir.
    Ho pensato di interromperla.
    Stiamo male entrambi, e non mi piace.

    Buongiorno a te :-*

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  5. ... bhe credo che qua o vi trasformate in amici/fraterni... o tornate insieme... o te lo tieni come trombamico... c'è poco da fare....

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    1. Trombamico assolutamente no.
      Allontanarci è stato difficile.
      Era diventato difficile arginarlo, stargli dietro, assecondarlo, renderlo felice. Con lui è stato tutto difficile.
      Non voglio tornare indietro.
      Non possiamo stare insieme. A lui non basta ciò che posso offrirgli. E non è giusto, in fondo, che si accontenti delle briciole!

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    2. Non può che essere così, Atrox :-)

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    3. ...Non dovrei intromettermi... ma parlo per esperienza personale (come faccio sempre)... quando accadono queste cose qua... si può solo attendere... i nostri buoni propositi se ne vanno a fare XXXX... io sono impulsivo troppo... parto di fack off e non smetto più ma in alcuni casi si dovrebbe essere diplomatici... quindi ai posteri l'ardua sentenza... non me ne volere....

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    4. In teoria, è come dici tu. In pratica, ognuno agisce in base alle esperienze personali. Mi sono scottata!

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  6. trovata!!! una bella cover per il tuo stato d'animo :P
    http://www.youtube.com/watch?v=THM0eDqAzmU

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  7. Io lo chiamo il buco gravitazionale dell'innamore incompiuto.
    In genere una intesa forte, passionale, momenti splendidi insieme che però non hanno avuto metamorfosi in qualcosa d'altro.
    Purtroppo o....
    Per fortuna visto che alcune grandi passioni sono tali proprio perché gioco incompleto senza mille dimensioni ingombranti della vita e di una relazione nella vita.

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    1. Per fortuna. Hai ragione da vendere!
      La quotidianità ci stava distruggendo, nella nostra clandestinità.
      Per me era come vivere parallelamente due storie ufficiali. E non è possibile. Per moltissimi motivi.

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  8. Rossa, ricordati una cosa: tu puoi scegliere.

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    1. Hai ragione. Me ne dimentico sempre.
      Come se fosse tutto già scritto.

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