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giovedì 6 novembre 2014

E i giorni passano



Non scrivo da un po’, per un unico motivo: la mia amica e la sua probabile futura storia extra-coniugale.
Nessuna delle mie relazioni, in questi anni, mi ha procurato tanta ansia e tante paranoie…
“E se mio marito mi seguisse? Se qualcuno mi riconoscesse? E se alla fine mi innamoro? E se non dura abbastanza?”
Mi ha nominata sua guru sentimental-sessuale, specie dal momento in cui le ho confessato di essere un’esperta di arrampicate sugli specchi, sotterfugi e mondi paralleli. Ha sempre avuto parole terribili nei confronti degli “infedeli”, motivo per cui non ho condiviso le mie storie con lei. Adesso sembra una bambina in un negozio di caramelle, e mi viene da sorridere. Le nostre certezze svaniscono in pochi secondi, c’è poco da fare. Al cuore a alla fica non si comanda, mi ha detto ieri. E non posso che confermare. 
Io, però, ho il timore che questa cosa possa sfuggirle di mano. Non abbiamo più quindici anni, e quelle maledette farfalle nello stomaco, adesso, andrebbero estirpate con un insetticida infallibile.

“Vorresti passare un po’ di tempo con noi?”
Questa è la proposta di un uomo che a me, in verità, piace parecchio. Il problema è che il "noi" comprende una persona  che, in realtà, è troppo vicina al mio mondo, che considero poco adatta al contesto, ma proprio per questo è consapevole di quanto io desideri un threesome, e del fatto che questo è forse l’unico modo per finire a letto insieme.
Sappiamo tutti che alla fine, quasi sicuramente finirò per accettare, ché sono curiosa per natura, ed è da quando sono stata tirata dentro questa conversazione, che mi immagino protagonista della scena. In ginocchio, con le mani occupate e la bocca che, indecisa, non sa dove soffermarsi. Da sempre mi vedo in mezzo a due uomini, come se fosse la mia giusta collocazione.
In due è amore, in tre è una festa. Ed io adoro l’aria frizzante e spregiudicata di certe feste.