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mercoledì 23 ottobre 2013

Andiamo a letto?



Ricordo di aver scritto, ad Aprile, che la primavera mi rende frizzante.

Adesso siamo arrivati ad Ottobre, e nonostante qui le temperature siano ancora estive, l’autunno è già inoltrato. Ma io, inspiegabilmente, mi sento rinascere.
Adrenalina ed euforia mi pervadono, e ho, ventiquattro ore al giorno, lo giuro, una voglia incredibile di sesso.
Mi sveglio con il desiderio di approfittare della generosa erezione mattutina, affronto la giornata crogiolandomi in fantasie mie o suggerite, scrivendo, parlando di sesso come un espediente per desiderarlo ancora di più, fino a quando, stanca dopo una giornata di lavoro e di voglie, avverto l’esigenza fisica di concretizzare.
Accarezzarmi, usare le mie dita per un piacere veloce, intimo e solitario, sono compensazioni  che non fanno altro che aumentare la necessità di essere scopata con vigore, così come mi spetta, come mi piace.

Lui, di solito, va a dormire presto. Io no. Scrivo fino a tardi, a volte leggo, spesso mi concedo meravigliose conversazioni via mail/whatsapp, che alimentano il fuoco che ho dentro.
Ieri sono andata a letto tardi, eccitata più del solito. 
L’ho cercato, sperando che si svegliasse. 
Qualche anno addietro, mi avrebbe mandata a quel paese. Adesso credo che abbia capito che, in questi casi, è meglio “accontentarmi”, ché in ogni caso, quando ho tutta questa voglia, scopo lo stesso. Anche senza di lui.

Ieri, mi sono infilata sotto le coperte. Nuda, visto che il clima è tanto sadico da imporci un’estate interminabile. Ho iniziato ad accarezzare il suo corpo con il mio, a toccarlo dove so che preferisce.
Nessuna reazione.
Dandogli le spalle, gli ho generosamente offerto il mio culo, strofinandolo su di lui, decisa a non fermarmi.
Ecco, finalmente, la sua mano in mezzo alle mie cosce. A sollecitare il clitoride, ad accarezzarmi. 
Io desideravo solo che mi entrasse dentro. Ci siamo incastrati in una posizione strana, che non saprei spiegare. E mentre lui spingeva forte dentro di me, io, che mi sentivo piena di lui, desideravo di esserlo ancora di più. Desideravo che continuasse a muoversi fortissimo, che non mi desse tregua.
Invece, alla fine, la tregua è arrivata.
Da poco ha inaugurato la consuetudine di venire sul mio viso. Questa cosa, secondo me, lo imbarazza un po’, ma nello stesso tempo, gli piace.
A me piace tantissimo, ma pensandoci bene: cosa non mi piace?
Quando ho cercato i suoi occhi, mi sono accorta che erano quasi chiusi. Come se avesse fatto tutto in dormiveglia.
Spenta la luce, gli ho chiesto: “Ricominciamo?”


22 commenti:

  1. come lo imbarazza ?????

    sugli occhi chiusi e ci credo. stava dormendo ! :-)

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    1. Si, è come se poi volesse scusarsi. Mi intenerisce molto.

      A me piace essere svegliata nella notte e farlo quando sono un po' addormentata, a metà tra sogno e realtà. Poi mi sveglio e ci prendo ancora più gusto. :D

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    2. :-P

      Me lo ha scritto proprio oggi! :-)

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  2. a proposito, mi hai fatto venire in mente "let's go to bed" dei Cure !

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  3. estate inoltrata???
    qui siamo in prossimità di un allagamento!!!

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  4. aaaaaaaaaa ma allora hai un'ometto che ti coccola!!! :)

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  5. Questo è un post incommentabile...

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    1. buongiorno.
      perchè fai cadere le braccia.
      non passa santo giorno (e notte...) che stia lì a desiderare, ferocemente direi, che accadesse quello che racconti.
      Ti consoli dicendoti "tanto è così un po' per tutti, no?"

      No, non per tutti.
      Wouf...

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    2. Mentre ti leggevo, ho involontariamente socchiusa gli occhi, ed il mascara appena steso mi ha trasformata in un panda :-D

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    3. "che accadesse"... che accada, possa accadere... sbuff... ho bisogno di un tasto edit...

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