Non scrivo da un po’, per un unico motivo: la mia amica e la
sua probabile futura storia extra-coniugale.
Nessuna delle mie relazioni, in questi anni, mi ha procurato
tanta ansia e tante paranoie…
“E se mio marito mi seguisse? Se qualcuno mi riconoscesse? E
se alla fine mi innamoro? E se non dura abbastanza?”
Mi ha nominata sua guru sentimental-sessuale, specie dal
momento in cui le ho confessato di essere un’esperta di
arrampicate sugli specchi, sotterfugi e mondi paralleli. Ha sempre avuto parole
terribili nei confronti degli “infedeli”, motivo per cui non ho condiviso le
mie storie con lei. Adesso sembra una bambina in un negozio di caramelle, e mi
viene da sorridere. Le nostre certezze svaniscono in pochi secondi, c’è poco da
fare. Al cuore a alla fica non si comanda, mi ha detto ieri. E non posso che
confermare.
Io, però, ho il timore che questa cosa possa sfuggirle di mano. Non
abbiamo più quindici anni, e quelle maledette farfalle nello stomaco, adesso,
andrebbero estirpate con un insetticida infallibile.
“Vorresti passare un po’ di tempo con noi?”
Questa è la proposta di un uomo che a me, in verità, piace
parecchio. Il problema è che il "noi" comprende una persona che, in realtà, è troppo vicina al mio mondo,
che considero poco adatta al contesto, ma proprio per questo è consapevole di
quanto io desideri un threesome, e del fatto che questo è forse l’unico modo
per finire a letto insieme.
Sappiamo tutti che alla fine, quasi sicuramente finirò per
accettare, ché sono curiosa per natura, ed è da quando sono stata tirata dentro
questa conversazione, che mi immagino protagonista della scena. In ginocchio,
con le mani occupate e la bocca che, indecisa, non sa dove soffermarsi. Da sempre mi vedo in mezzo a due uomini, come se fosse la mia giusta
collocazione.
In due è amore, in tre è una festa. Ed io adoro l’aria
frizzante e spregiudicata di certe feste.