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lunedì 6 ottobre 2014

Confidenze ed infedeltà



Di sotterfugi, mezze verità, omissioni e colpi di fortuna ne so parecchio. Diciamo che posso quasi considerarmi un’esperta. Non che ci sia da esserne fieri, è solo un dato di fatto.
Ho cercato, in questi quattro anni, di tenere per me quanto più possibile, riservando i pochi momenti di condivisione alle due amiche fidate, quelle che sono “sorelle”, che di me conoscono tutto e non giudicano. Si limitano a darmi dei pareri, in certi casi si preoccupano per me, la maggior parte delle volte mi vedono come un antidepressivo.
Rendere partecipe qualcuno delle mie avventure è un’esigenza. Ci sono stati d’animo, cuori che battono, farfalle nello stomaco, nuove posizioni, lividi e gemiti che, se condivisi, sembrano ancora lì, presenti. Come quando li metto nero su bianco.

In questa settimana ho incontrato due amiche. Di una ho già parlato, l’altra è quasi una di famiglia.
Hanno entrambe scelto me come “depositaria” dei loro segreti, e la cosa mi ha stupita non poco, poiché io non ho fatto lo stesso con loro.
Le situazioni sono simili. Quasi mie coetanee, sposate, con bambini piccoli, si sono accorte di provare una forte attrazione per un collega di lavoro.
Per una, che vive un periodo veramente difficile, si tratta anche di un’attrazione mentale. Per l’altra è solo attrazione fisica.
Entrambe, in un primo momento sostenitrici della fedeltà, hanno dovuto fare i conti con le emozioni da “primo bacio”, ma non hanno ancora avuto il coraggio di andare oltre.
Hanno pensato bene di chiedere consiglio a me…  Sembra quasi uno scherzo del destino.

Queste dinamiche, io, le ho già vissute. Inizia quasi sempre tutto per caso, o per una parola detta quando ce n’è bisogno, ché io ho sempre avuto la certezza che in realtà, se ci si incontra, un motivo c’è sempre.

Conosco le sensazioni che loro quasi non vogliono tirare fuori. Come se ammettere l’attrazione per un altro, la voglia di scoparci, le rendesse peccatrici.
E forse, in effetti, basta solo il pensiero, ma io non posso dire loro di tirare dritto, di ignorare questi segnali.
Sentir battere il cuore, non riuscire a contenere l’eccitazione, aver la sensazione di essere ancora belle, interessanti, scoprire nuovi modi di declinare il sesso, incontrare una bocca sconosciuta che, anche se per poco, riuscirà a cambiare una piccolissima parte di te. Io, in questo momento, non potrei fare a meno di tutto ciò. Nemmeno se lo volessi.

Ad una ho consigliatori lasciarsi andare, ché il destino l’ha posta davanti una prova davvero difficile, ed un po’ di felicità può solo alleggerire il fardello.
All’altra non so che dire. Per  via del legame che ci unisce, per l’affetto che provo verso la sua famiglia.
Entrambe mi hanno rivolto la stessa domanda: “E se mi piace, poi, che ne sarà della mia quotidianità?”
All’inizio, ho fatto la splendida, suggerendo di scindere corpo e mente… le cavolate che continuo a scrivere da un anno, insomma. La verità è, come scrisse Antoine de Saint-Exupéry, che si arrischia di piangere un poco, se ci si è lasciati addomesticare.
A meno che non sia abbia avuto a che fare con un essere insignificante ed anonimo, qualsiasi persona ci abbia donato un po’ di sé, lascerà un piccolo vuoto. 
Fa parte del gioco. 
E non ci sono drammi da portare avanti, né scene da melodramma da interpretare. È la vita. Nessuno entra in noi per restare. Solo che a volte, accettarlo diventa meno semplice. 

Loro, per il momento, sono incerte.
Io temo che mi lascerò ancora addomesticare.

Photo Irina Vorotyntseva

9 commenti:

  1. descrivi tutto questo talmente bene... che quasi fa male.

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    1. Sono tante le cose che fanno male, quotidianamente, ma noi dobbiamo cavarmela comunque. ;-)

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  2. Sei saggia, Rossa.
    Tu vivi una certa semilibertà (non so se chiamarla così, intendo una libertà clandestina, una libertà che c'è ma non appare alla luce del sole, che cova sotto, ho usato "semilibertà" perché è più breve ma intendevo questo) e hai capito e vissuto che ci sono le bizze dell'ego, le voglie e i capricci che sono naturali e che, probabilmente, lasciati sfogare tornano presto inoffensivi.
    Hanno una saggia conigliere le tue amiche.
    :)

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    1. Mio adorato,
      vorrei essere saggia.
      Anche io, a volte, mi perdo dietro qualche batticuore.
      La mia "semilibertà" è indispensabile, ma giusto perché io sono fatta così. Non credo possa estenderla ad altre, temo possa risultare semplicistico.

      Un bacio ♥

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  3. un bacio non è niente. non è tradimento, a mio giudizio, è solo l'affermazione del proprio essere donna che sa ancora provocare rivolgimenti ormonali (o baricentrici) ad un uomo. tradotto, finchè non si scopa c'è speranza.

    secondo me queste due non scoperanno

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    1. Una delle due non scoperà al 100%.
      Per l'altra non sono certa.
      Io non amo le storie tra colleghi, comunque.

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  4. In genere si chiede per sentirsi dire quello che sappiamo già.

    P.s. Barbara Alberti può non piacere, ma lei sostiene che si tradisce di più baciando che facendo all'amore. Perché il bacio è la condivisione più intima che esista.

    Io concordo.

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    1. Un po' è vero.
      Mi sono persa, in certi baci. Tanto che, se ci penso, quasi arrossisco.

      Ma in realtà, il bello di certe relazioni è proprio questo.

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