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martedì 23 settembre 2014

Pensieri ed ansia da prestazione



Ogni estate ripropongono “Il commissario Montalbano”, ed io non me ne perdo una puntata, nonostante l’abbia vista, probabilmente, già tre volte. Non riesco mai a ricordare la soluzione dei casi. Nemmeno quando si tratta di un episodio che conosco poiché ho prima letto il libro.
Della puntata di ieri, ricordavo (più o meno) ciò che il ristoratore pronuncia con discreta enfasi: i pensieri disturbano l’appetito e la minchia.
Questo è il senso della frase, ché non la ricordo in maniera precisa.

Su questo principio, per molto tempo, si è modellata la mia vita sessuale. Si è dovuta adattare ai tempi di questa “simpatica minchia” che, colta da innumerevoli pensieri, sbattimenti e cattivi umori, si concedeva al mio caldo rifugio solo nel week end, a meno che non avvenissero ulteriori tragedie, ovviamente.
Tralasciando il fatto che, alla fine, la soluzione l’ho trovata, ho passato del tempo a riflettere su questa storia, e sono arrivata alla conclusione che, almeno sotto questo punto di vista, essere uomo è davvero difficile.

L’erezione è qualcosa che, ogni volta, mi affascina. Ne ricerco i progressi, mi piace sentirla, in bocca o tra le mani, mi piace guardarla. Per me, donna, è qualcosa di naturale, di spontaneo, una conseguenza del desiderio. Mi ci è voluto un po’, per capire che, invece, sono molte variabili che influiscono, e che per certi uomini è un po’ un banco di prova.

La prima volta che un uomo mi disse di essere un po’ “emozionato” e di non riuscire a mantenere l’erezione, ero poco più che una ragazza, non ritenni necessario portare avanti la storia, ma non ne feci un dramma. Tipo un ritenta, sarai più fortunato.

Accadde di nuovo, a distanza di quasi dieci anni. L’uomo in questione mi disse di avere avuto delle storie travagliate, in passato, ed il ricordo gli impediva di lasciarsi andare. Io, a differenza della prima volta, ne ero innamorata, non avevo fretta. Superammo questo ostacolo insieme. Con lui scoprii di adorare il sesso, e quanto ogni centimetro del mio corpo avesse bisogno di sperimentare la fisicità, scoprii quanto mi piace scopare, insomma.

Alla fine dello scorso anno, conobbi un uomo. Iniziò a corteggiarmi, credo fosse poco abituato a ricevere rifiuti e resistenze. Io decisi di incontrarlo dopo più tempo del previsto. Non fu un colpo di fulmine, insomma. Il suo pudore ed il suo modo di vedermi come qualcosa di prezioso si scontrarono con il mio modo di essere: audace, piuttosto diretta. Non sempre amo i preliminari, devo poter prendere iniziative. Lui mi disse che l’aver desiderato tanto quel momento, gli stava impedendo di goderne, ma dalla prossima volta, tutto sarebbe stato fantastico.
Non ci fu una prossima volta, ma solo perché, il suo modo di fare, così smielato e asfissiante, mi dava ai nervi. Lui non la prese bene, pensava sarebbe stato un amore da film.

Da qui mi sono convinta che ci sono uomini che non riescono a sopportare l’eccessiva pressione psicologica. Come se sentissero il peso delle (proprie) aspettative sulle spalle. Anche una donna, in questi casi, potrebbe sentirsi inadatta, poco capace di coinvolgere il partner, ma si tratta di consapevolezze, di sensazioni.

Probabilmente, oggi, ho scritto un mucchio di cavolate, affacciandomi sul mondo maschile con uno sguardo tutto femminile. Ma io amo profondamente gli uomini, e ho dovuto necessariamente trovare una motivazione, al fatto che la minchia non vuole pensieri!


11 commenti:

  1. Io penso che essere uomo sia un po' come cucinare.
    Se fai due spaghi in bianco, riesci sempre. Se il sesso è una roba meccanica, stantuffare una fica o un ano, senza altro, allora puo' essere facile.

    Se vuoi iniziare a preparare una cassata, sai che e' complessa e non sempre riuscira' alla perfezione, ci devono essere tutti gli strumenti necessari, etc. Devi avere gli ingredienti giusti, il tempo per prepararla, la voglia, etc.

    Oltre a tutto questo, il fatto che il cazzo non voglia pensieri e' una semplice verita.

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    1. Ma quanto mi piacciono i tuoi commenti?!!? ♥

      Il punto di vista maschile è assai prezioso.

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  2. si scopa in due. questo per dire che la minchia può non alzarsi anche per "colpa" di una donna, cosa che comunque non c'entra una minchia (scusa il gioco di parole) con la bellezza. nel 1988 (1988 !!!!) ho scopato due volte (2 !!!!!!) con una donna (ragazza, dai, ma per me era una donna) di sei anni più vecchia di me che era bruttissima. ma anche se sono passati 26 anni so che si trattò di due scopate epiche. dove per epiche si intende il valore della prestazione e dell'erezione che la anticipò.

    io però alla storia del cazzo e dei pensieri ci credo fino ad un certo punto. nel senso che ricordo di grandissime scopate in periodi di enormi difficoltà. e ricordo di defaillance - di cui nessun uomo è esente - in situazioni di assoluta tranquillità. perchè più che i pensieri negativi è l'ansia da prestazione che uccide. il manzo, il belloccio che gioca con me a calcetto, mi raccontò che faceva fatica a scoparsi la sua amante, tanto era bella e tanto era la voglia di fare bella figura. a me una cosa del genere è successa tempo addietro. certo, con l'esperienza questo dovrebbe sparire. dovrebbe, ma il pericolo è in agguato.

    scusa la lunghezza del commento

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    1. Ovvio! A me, nel secondo caso, per un po' venne il pensiero d i non piacere a quell'uomo. Mica le donne sono infallibili XD

      Tu dici che l'esperienza aiuta? Secondo me, ogni relazione, per via delle dinamiche interne, è unica. Chi può dirlo?

      Puoi dilungarti quanto vuoi, ti leggo volentieri. Da te ho sempre qualcosa da imparare ♥

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  3. Per l'uomo è difficile, vero, anche perché si accolla oltre i suoi, i problemi di prestazione della donna: se lei non gode a causa dei pensieri negativi, la colpa il maschio se la fa ricadere su di sé.

    La cosa migliore e abituarsi all'idea che prima o poi capiterà/ricapiterà ad ognuno di noi, e convincersi che sia normale in modo da potersi riscattare alla prima occasione :P

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  4. ciao bellissima.

    L'umanità è condizionata da tante cose a tal punto da dubitare della propria prestanza sessuale. L'uomo delle caverne suppongo fosse esente da questo aspetto "moderno". Le preoccupazioni principali dettate dall'istinto erano cacciare e congiungersi carnalmente. Se poi toppava, la femmina nemmeno se ne accorgeva

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    1. Hai ragione, ed è un po' triste. Ci lasciamo troppo prendere da ciò che ci sta intorno.
      La femmina non se ne accorgeva? O.o
      Chissà quanti uomini vorrebbero tornare ai tempi della clava! :-P

      Un bacio ♥

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