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lunedì 16 dicembre 2013

Flirt



Che io trascorra buona parte del mio tempo a flirtare, ed anche in maniera piuttosto disinvolta, non è mistero.
E’ diventata una consuetudine tanto radicata, da poter essere considerata una mia attitudine, un modo di fare. Lo faccio senza accorgermene, quasi con chiunque. Ed ottengo quasi sempre “riscontri” positivi.

Il luogo in cui lavoro è il mio campo di battaglia preferito, con certi uomini è particolarmente piacevole, e immagino sempre in che modo potrebbe concludersi.

Da qualche mese, è iniziato uno scambio molto interessante con un uomo che non ha ancora superato i quaranta (e questa cosa è piuttosto inusuale).
Lui è assai accondiscendente, e si interessa eccessivamente a qualunque sciocchezza mi venga in mente. Da qualche tempo mi chiede di parlargli della mia vita, delle mie passioni, ma non sono ancora sicura di volerlo fare. Di conseguenza, per prendere un po’ di tempo, recentemente gli ho detto che, se decidessi di raccontargli di me, per assicurarmi la sua complicità, dovremmo diventare amici per la pelle, e non mi sembra una scelta conveniente, per lui. Mi ha risposto che è tutto nelle mie mani, e che è disposto a diventare il mio miglior amico.

Quando mi capita di incontrare, fuori dal mio contesto, gente che ho conosciuto tra le mura rassicuranti del luogo in cui lavoro, la situazione si complica. Come se perdessi tutta la mia sfrontatezza, e diventassi “normale”.
Ho accompagnato la timorata dal meccanico, la scorsa settimana.
Lì ho incontrato uno degli uomini che meglio reggono a sguardi e battute tipici de La Rossa.
Ci siamo salutati da lontano. Dopo poco si è avvicinato per dirmi di aver avuto l’impressione di seguirmi, ché quell’incontro non sembrava casuale. 
La timorata non ha perso occasione per punzecchiarmi. Innanzitutto chiedendomi perché, un uomo sposato si permettesse di parlarmi così, poi facendomi notare che stavo arrossendo in maniera impressionante. 
Ed era vero. Sentivo un insolito calore avvolgermi, ed ogni volta che mi guardava, lo percepivo sempre di più. 

Queste sono situazioni che non sempre si concretizzano, ma mi divertono molto. 
Mi diverte anche il fatto che certi uomini possano percepirmi come timida, riservata. Convincerli del contrario è sempre estremamente divertente! 


11 commenti:

  1. > Quando mi capita di incontrare, fuori dal mio contesto, gente che ho conosciuto tra le mura rassicuranti del luogo in cui lavoro,
    > la situazione si complica. Come se perdessi tutta la mia sfrontatezza, e diventassi “normale”.

    Perché nel tuo luogo di lavoro hai un tuo potere. E ciò ti rende (più) sicura, (più) audace, quindi anche più sexy.

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  2. Eh, allora devo lavorarci. Non posso farmi cogliere impreparata!! ;-)

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  3. Toh, m'è spuntata una lievissima gelosia.

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  4. io mi sono accorto che molto dipende da come sto

    posso essere sfrontato, sicuro, aggressivo, ma se non mi sento "a mio agio" posso persino sembrare un orso, un pò cupo, e molto sulle mie.

    questo capita quando la donna la percepisco come pericolosa, e non è detto che debba essere figa, potrebbe anche essere un cesso inchiavabile.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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