Narcisi e deliri d'onnipotenza - Seconda Parte

Non è prerogativa esclusivamente femminile, quella di tirarsela.

Ci sono uomini che si compiacciono di loro stessi più di quanto riescano a fare le donne. Ed io ne so qualcosa.

Premetto che la mia proverbiale imbranataggine e la giovane età, quando accadde ciò che sto per raccontare, sono le uniche giustificazioni.

Per inaugurare la patente di un’amica, decidemmo di andare in giro e fare un po’ di shopping. Eravamo in tre, io la “vecchia” e, nello stesso tempo, la meno matura.

In un negozio di abbigliamento sportivo, notammo un ragazzo bellissimo che, in un frenetico andirivieni tra camerino e specchi, provava dei costumi. Noi, a debita distanza, non ci perdemmo una delle sue sfilate. Pantaloncini, modelli attillati, fino ad arrivare ad uno slip bianco che toglieva il fiato.

Gli specchi presenti nel negozio, ci restituivano un’immagine perfetta di lui, e noi commentavamo, con tanto di risatine ed espressioni di approvazione, sentendoci invisibili, data la nostra distanza da lui.

Dopo un abbondante quarto d’ora trascorso così, questo meraviglioso e scopabilissimo ragazzo si avvicinò a noi. Sicuro di sé, sorridente.  Sembrava un dio greco.

Noi, incredule, iniziammo a pendere dalle sue labbra, mentre lui, con quel sorriso fantastico stampato sul viso, chiedeva la nostra attenzione. 

Con tre costumi in mano, chiese quale, secondo noi, fosse quello che lui indossava meglio. 

Io, sentendomi la “capogruppo”, dissi che non avevamo nessun criterio per giudicare, cosa potevamo saperne?

Lui rispose che, avendolo osservato per tutto il tempo, un consiglio sincero potevamo esprimerlo.

Il nostro trio si dissolse in un battito di ciglia. Imbarazzatissime, ci allontanammo senza dire una parola.

Lui continuò a sorridere, e acquistò lo slip bianco.

Che stronzo, pero!

L’appellativo di “regina della gaffe” sento di meritarlo tutto. 

Sono maldestra, distratta.

Una mia carissima amica, a volte, visita il blog. Poi al telefono, lo commenta. 

L’ultima volta, mi ha detto che rimane sempre stupita e quasi intimorita, alla visione delle foto, per la mia immagine di “donna”. 

Ha aggiunto che poi, quando le racconto ciò che mi succede quotidianamente, si tranquillizza, perché riconosce la pasticciona che c’è in me!

Oggi mi sono svegliata con questa in testa!