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giovedì 19 dicembre 2013

I sogni son desideri



Il collega che, ogni giorno, mi invita ad uscire, ha fatto un sogno che mi vede protagonista. Un sogno strano, che contiene molti elementi verosimili, e che mi ha fatto un po’ sorridere.

È insieme a due colleghi pasticcioni come  lui, hanno combinato uno dei soliti guai. 
Infastidita come sempre, inizio a fare storie, li rimprovero per la scarsa voglia di lavorare e la distrazione (ciò che succede quasi sempre, nella realtà), e anche il responsabile fa lo stesso.
Decidono, quindi, di raggiungere il deposito, per cercare di rimediare al disastro appena compiuto e, mentre al trio si aggiunge un quarto collega, ignaro ed incolpevole, io decido di restare con loro, con l’intento di portare a termine il mio rimprovero e tenerli d’occhio.
Si chiudono le porte del deposito.
Passa un po’ di tempo, io sono la prima ad uscire. 
Scomposta, ma sorridente e con l’aria di chi ha vinto una sfida.
Il quarto collega piange in un angolo (e questa cosa mi fa sorridere).
I componenti del trio sono mal ridotti. Provati fisicamente, ma felici.

Il sogno è strano, come strano è colui che me lo ha descritto. 
Io (ma, certamente, anche il trio) ho una personale idea di ciò che possa essere successo in quel deposito.

Una cosa è certa: dobbiamo parlare meno di gang bang, a lavoro!


10 commenti:

  1. ma non assumono da te per caso??? :P
    anche come magazziniere... ;)

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  2. Ha ragione viaggiatoreimmaginario, sembra decisamente un posto interessante :D

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  3. sicuramente là dentro è successo... un brainstorming

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    1. Sì. Periodicamente, per contratto, ci riuniamo in deposito per un brainstorming ;-D

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  4. ma no, sicuramente vi stavate accapigliando per questioni politiche

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    1. In realtà, è successo anche questo, in passato. Io non conosco mezze misure. In nessun contesto, in nessuna conversazione.

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