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lunedì 2 settembre 2013

Al primo incontro - Seconda parte



Così come io non immaginavo che andasse subito al sodo, di certo lui non si aspettava che  mi lasciassi andare tanto presto. In realtà c’era ancora un po’ di tensione,  scarsa naturalezza, nei nostri gesti. 


Mi ha spinto contro l’armadio, sbottonato la camicetta e baciato il collo, poi i seni, fino ad arrivare ai capezzoli, per morderli e leccarli. 
I suoi capelli, scuri e arruffati, mi solleticavano un po’. Il fatto che non sia riuscito a sfilarmi i jeans, che sembra sempre mi siano stati cuciti addosso, mi ha fatto un po’ sorridere. Ha chiesto il mio aiuto, ma ho finto di non capire, intenta com’ero a sentire addosso le sue mani e a godere della sua lingua calda che iniziava a conoscere il mio corpo.


Improvvisamente mi sono ridestata, l’ho fermato, guardato negli occhi e preso per mano.  
L’ho condotto davanti alla poltrona dietro la sua scrivania e gli ho chiesto di accontentarmi, di lasciarmi fare ciò che più mi piace. 
Conoscendomi poco, si è “fidato” della mia passione così, a scatola chiusa, ma mentre io, poco a poco iniziavo davvero ad essere me stessa, lui era ancora spaesato, come in balìa dei miei capricci.


Seduto sulla poltrona, ha lasciato che mi prendessi cura di lui, che lo liberassi dall’intralcio della cravatta, e che superassi anche l’ostacolo di cintura e pantaloni. In ginocchio, i miei occhi di fronte ai suoi, pronta a dare spazio ai miei desideri, a ciò che non mi stancherò mai di fare. 


Mi guardava incredulo, immobile, mentre i movimenti circolari della mia lingua iniziavano a diventare insistenti, e china su di lui, iniziavo ad ospitarlo in bocca. Il suo respiro mi eccitava, anche il fatto che fosse totalmente abbandonato al mio volere iniziava a piacermi. Gli ho afferrato la mano destra, portata sulla mia testa e gli ho detto in maniera forse un po’ brusca: “Partecipa anche tu!”. 


Per qualche secondo ha dato ritmo ai miei movimenti, poi si è alzato dalla poltrona, sbattendomi sulla sua scrivania, con il viso poggiato sul piano, tra i fogli di carta. 
Stavolta, senza il mio aiuto, è riuscito a togliere i jeans, e dopo aver osservato per poco i miei slip con il retro di pizzo bianco, li ha spostati, in modo da potermi infilare dentro due dita, e sentire che ero parecchio bagnata. 
Adesso era lui ad avere il comando, ed io non volevo altro. La sua passione per il sesso anale, in fondo, la conoscevo, ed  adesso aspettavo solo di sentirlo, mentre mi accarezzava la schiena e mi diceva di fare piano, ché nella stanza accanto c’era gente intenta a lavorare. Afferrandomi per i fianchi mi è entrato dentro, spingendo forte, tenendomi poi per i capelli, e continuandomi a ripetere di stare zitta. L’idea di avere degli spettatori prima mi infastidiva, adesso mi eccitava tantissimo, e sorridevo mentre lui veniva dentro di me.


La conversazione che è nata dopo l’esserci ricomposti, mi ha fatto tornare con i piedi per terra.

Ho ripercorso il corridoio con i capelli un po’ scomposti ed il viso ancora arrossato. 
Ciò che è stato dopo è troppo difficile da spiegare!


18 commenti:

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    1. Me lo chiede spesso anche lui, ma non ho ancora deciso.

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    2. ah, allora non c'è stata..... :-)

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    3. La sto portando per le lunghe, e non so bene perché. Ne scriverò.

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    1. Oppure "l'appetito viene mangiando", visto che ero andata lì con la sola intenzione di chiacchierare un po' :-P

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  3. Un degno epilogo. Gli uomini sono adorabili quando prendono ciò che vogliono da dietro. Molto molto eccitante. ^.^

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    1. Si, davvero adorabili. Specie quando alternano dolcezza a maniere forti! ;-)

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  4. Con me non avrebbe funzionato.
    Non porto la cravatta ed il mio ufficio, oltre ad essere microscopico, è pure circondato da un open-space con le pareti di cartone.
    Infine, avrei già schizzato al terzo giro di lingua.

    Evabbè.
    D'altronde noi draghetti virtuali siamo tali solo virtualmente, appunto.

    (Però... però Rossa lo sa solo belzebù quanto mi piacerebbe...)

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  5. Draghetto del mio cuore, al terzo giro di lingua?
    Provare per credere!! :D

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  6. quanto mi piacerebbe partecipare, anche da spettatore a questi meeting privati!!!
    Hai un modo di raccontare le tue esperienze che mi fa sbiellare!!! stai diventando un mio mito!!!

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    1. Daty, così mi fai arrossire :-D

      Però sai che gli incontri affollati iniziano a piacermi? Spettatore o coprotagonista?

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  7. Un ufficio...una scrivania in ciliegio...una poltrona in pelle nera...una bella donna...intrigante..docile e sottomessa...e maledettamente protagonista della scena...
    La situazione ideale per tanti piacevoli momenti...

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    1. Sì. Sarò banale, la scrivania e poltrona mi ispirano tantissimo! :-)

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