Ieri, per le vie del centro, ho incontrato una coppia che
frequenta con assiduità il luogo in cui lavoro. La moglie è eccessiva in tutto. Genuina, un po’
rozza, con un tono di voce piuttosto
maschile e la stessa delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli. Mi
piace molto imitare accenti, atteggiamenti e comportamenti della gente che
incontro, come se fossi caratterista, e devo ammettere che questa donna è uno dei
personaggi che mi riescono meglio.
Ieri sfoggiava una nuova acconciatura e un nuovo
colore di capelli: un rosso paragonabile a quello del semaforo. Pregustando
già la sua colorita reazione, non ho perso tempo e ho commentato questa novità, e
come immaginavo, non sono stata delusa dalla sua reazione.
“In tv dicono che le donne che decidono di
tingere i capelli di rosso hanno intenzione di tradire il loro partner.”
E mentre lo diceva,
con tanto di gestualità e risate ammiccanti, guardava il marito, uomo dalla
pazienza infinita, il quale, nonostante lei continui quotidianamente ad apostrofarlo
nel peggiore dei modi, ha un atteggiamento estremamente amorevole nei suoi
confronti. Continuava, con quella mano, a riempire lo spazio che ci separava di
corna, e io non ho potuto fare a meno di puntualizzare che appartengo alla
categoria delle finte rosse. Ha subito affermato che ciò che si sente in tv quasi
mai è vero, e che si vede a distanza di chilometri che sono l’esempio della
fedeltà. Io, che con il tempo ho imparato a negare anche l’evidenza, che mi districo in
situazioni che ricordano la multiproprietà, ho sorriso per questa continua
immagine da brava ragazza che mi accompagna, mascherando il quasi imbarazzo che
stava già per colorarmi le guance, con uno dei soliti luoghi comuni.
Tiriamo le somme. Porto un colore proprio delle donne fedifraghe,
ogni riccio un capriccio: pessimo soggetto, La Rossa!
(Oggi vado a schiarirmi il rosso, ché la storia della brava
ragazza ormai mi ha rotto.)