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venerdì 19 aprile 2013

Il regno del pettegolezzo


Provengo da uno di quei paesini in cui ci si conosce tutti, da generazioni. Il regno del pettegolezzo. Lì vanno in chiesa, parlano di amore e misericordia, e poi sono pronti a gioire se qualcosa ti va storto. Se non corrispondi ai canoni comuni, sei una poco di buono o un uomo mediocre, uno che, di certo, a casa non conta nulla. 
Naturalmente ho sempre portato avanti la ribellione, fin da piccola. Quando, camminando a piedi per strada, notavo che dietro le persiane c’era qualche vecchietta ferma a spiare, mi fermavo a fare le linguacce. Mia nonna mi rimproverava, ché una brava bambina non fa queste cose. 
Ho dato un gran da fare a mia madre, me lo ripete spesso. Una volta beccai una punizione esemplare, a causa dei vicini spioni. Festa di compleanno di un’amica, c’erano i due ragazzi che mi piacevano da sempre.  Iniziai a parlare con il primo (che poi diventò il fidanzato storico), dalle parole passammo rapidamente ai baci. Desideravo quel momento da sempre (un sempre relativo, visti  i miei quattordici anni), ricordo anche la canzone di sottofondo, la mia emozione. Soltanto che, appena il secondo ragazzo mi invitò a seguirlo, non me lo feci ripetere due volte. Mi portò nell’auto di un nostro amico e ci baciammo. Fu la prima volta che le mani di un ragazzo scoprirono tanto di me, e anche per le mie mani fu lo stesso. I suoi capelli lunghi, che profumavano di pesca, mi accarezzavano il viso. Ricordo ancora i battiti impazziti del mio cuore. Decisi di tornare tra gli altri quasi subito, comunque. Non avevo le idee chiare, non volevo combinare casini. Tra l’altro ero già in ritardo, come Cenerentola, avevo bisogno di tornare a casa. Il proprietario dell’auto in cui ero stata con il secondo ragazzo si offrì di accompagnarmi. In realtà mi disse che gli sarebbe piaciuto fermarsi un po’ a parlare (a parlare!) prima di accompagnarmi, ma io immaginavo già mia madre in piedi ad aspettarmi, quindi rifiutai. Mia madre mi aspettava proprio all’ingresso. Sapeva già tutto della mia serata. Minuto per minuto. Era infuriata! Per tre mesi mi impedì di uscire da casa. Non mi ha mai svelato chi le abbia rivelato i miei movimenti, ma questo sconosciuto io l’ho odiato. Per un po’ in tanti parlarono del mio comportamento, mi giudicarono, ma avevo solo quattordici anni!

Questo lungo preambolo per parlare della vicina dei miei genitori. Su di lei esistono leggende metropolitane incredibili. So di gente che l’ha seguita, per spiarne i movimenti. Immaginate quanto sia triste la gente che, non sapendo come vivere la propria vita, spia quella degli altri. Le rimproverano un modo di vestire “discutibile”, lo stare sempre al telefono, l'essere gentile e disponibile con tutti gli uomini tranne che con suo marito. 

Mio padre e mio fratello hanno sempre raccontato meraviglie su di lei, soprattutto sul suo culo. L’ho sempre immaginato come qualcosa di spettacolare, perfetto.


 
Ieri l’ho incontrata. Carina, molto appariscente, vive già l’estate. Si volta. Ne approfitto per guardarle il culo … ma è enorme! Con i buchi della cellulite che si vedono oltre il tessuto. Lo faccio presente ai miei uomini di famiglia, mi rispondono che è bello proprio perché enorme! Ma scusate, allora perché io mi sbatto tanto per mantenermi in linea?

23 commenti:

  1. Verissimo...ci sono un sacco di persone che hanno vite misere e che, quindi, spiano quelle degli altri. Il successo dei reality credo sia in parte anche quello.
    E anche io so cosa vuol dire essere oggetto di pettegolezzi...ma l'essere un maschietto ed aver vissuto una vita sentimental-sessuale un po' troppo allegra secondo alcuni, è sicuramente meno scandaloso che se fossi stata una donna (se fosso stata una donna...con i miei appetiti ed il mio piacere nel sesso credo mi avrebbero messa al rogo)

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    1. In realtà a me è sempre importato poco di ciò che hanno detto sul mio conto. E ti assicuro che hanno detto parecchio :-D
      La mia fortuna sta nel non vivere più lì.

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    2. A proposito: non sempre quello che pensate sia un bel culo, perfetto, piace ai maschietti ;-)

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  2. Io invece ancora non sono riuscito a farlo capire alla mia Morosa.
    È magra, ha un bel culo e due belle gambe ma niente...se intravede un po' di cellulite inizia a dare di matta...le dico (e le dimostro coi fatti) che adoro il suo corpo ma niente...non c'è verso.
    Quindi magari concediti qualche dolcetto in più e lascia perdere la dieta ;-)

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  3. E tu FUTTATINNI... Rossa splendida Rossa.
    FG

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    1. Bella, Femmina. Con questa esortazione mi hai migliorato la giornata.

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  4. Le donne la dieta dovrebbero cominciarla eliminando le pigne dalla capoccia, e dandoci retta ogni tanto.

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    1. Buongiorno, caro Grisù. Non seguo una dieta ferrea, ma di certo un'alimentazione equilibrata. Devo piacere anche a me stessa, no?

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    2. "Anche", ok. E combattiamo affinchè non diventi "solo".
      Qui nel paese dove vivo c'è una signora bellissima. Veste sempre in maniera estremamente femminile, mai volgare.
      Non ha paura dei segni dell'età, anzi ha movenze altere e sprizza talmente tanta sicurezza da risultare abbagliate.
      Prima o poi mi mi farò coraggio e le dichiarerò la mia passione.
      Certo se aspetto ancora un po', anzichè i nr di cellulare ci scambieremo le dentiere...

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    3. Ci scambiamo sdolcinatezze tenere tenere ma preferisci un'altra a me? Non ci siamo, caro! :-D
      Dai, trova il coraggio necessario. Impegnati. E poi ti immagino bello e più giovane di quanto tu voglia far credere, non hai scuse!! :-*

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    4. " E poi ti immagino bello".
      Capisci perchè internet è un droga?

      FF

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    5. Fossi figo ahahah
      Elio...lo amo!

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  5. non tutti gli uomini scindono il loro essere animali quando serve, alcuni sono solo quello, altri solo uomini, tu fregatene e ama te stessa, il resto è noia o già visto.

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    1. In effetti, in questo periodo mi sto quasi simpatica :-D
      Ho conosciuto tempi peggiori! Ma sono stata sempre molto severa con me stessa.

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    1. Perdindirindina! Ma sai che stavo per rispondere con "ok, balliamo?".

      balliamo?

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    2. era la dose quotidiana di sdolcinatezza. Un lento come alle feste di compleanno di una volta, quando si spegneva la luce.

      Ma poi perchè si spegneva la luce???

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    3. Mio dolce Grisù, così mi fai battere il cuore...come quando si spegneva la luce.

      Si spegneva per risparmiare, no? :-P

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  7. Bello il post, mi hai fatto ricordare la prima volta che ho sentito la patatina. :)

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    1. Allora è vero che le prime volte non si scordano mai! :-)
      Grazie, Androgino!
      Un bacio :-*

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