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lunedì 15 aprile 2013

Non è semplice!



Ritrovarmi in mezzo agli altri mi porta, spesso, a fare una sorta di punto della situazione. Ci sono coppie che continuano a scambiarsi effusioni come a quindici anni, coppie in cui ci sono tanti bambini che, per una regola non scritta, deve essere la madre ad accudire, sfamare, divertire e coccolare. Altre che non possono assolutamente iniziare a pranzare/cenare senza scambiarsi un bacio. Ci sono le coppie in cui ci si sostiene a vicenda, ci si dividono i problemi, si condividono le gioie. E poi ci sono le coppie come la mia: ognuno fa ciò che vuole, si vive di alti e bassi, a volte ci si ignora, altre volte regna la tolleranza. 
È sicuramente vero che uomini e donne hanno modi diversi di vedere le cose, a grandi linee ogni genere è accomunato da caratteristiche che lo distinguono dall’altro. 
Questo video è un po' l'esemplificazione delle dinamiche che avvengono in certe coppie (e poi io amo profondamente Santamaria!).



 Ma non è questo, secondo me, a rendere complicata la coesistenza di entrambi i generi sotto uno stesso tetto. Tutto sta nell’individualità di ognuno, nella misura  in cui siamo disposti ad arretrare nelle convinzioni, nelle nostre capacità diplomatiche, forse. 
Io ho una visione estremamente semplicistica della questione. Secondo me una bella scopata risolve tutto. Fosse per me, delegherei  tutto al sesso. Qualsiasi tipo di attrito. 
Con il tempo sto iniziando a pensare che non deve essere facile, per un uomo, gestire il desiderio costante della propria donna. Come quando tu fai una scorpacciata di qualcosa e poi diventi sazio. Vivo la sessualità in maniera gioiosa, senza tanti tabù, come ciò che di più naturale esista. E, in maniera quasi infantile, sono convinta che per tutti debba essere così. Invece no. 
Un’amica ieri mi ha parlato di sua cugina. Giovane, bella, con un passato di anoressia alle spalle. Il suo atteggiamento nei confronti della vita è di rigida chiusura. In tutte le storie che ha avuto, ha vissuto il sesso quasi come una punizione. Come uno scotto da pagare in cambio di un po’ di tenerezza. Non riesce ad accettare nel suo corpo qualcosa di estraneo, non vuole lasciarsi andare, e non c’è modo di vederla sorridere. Ha deciso di essere frigida, ha deciso che non godrà mai. 
Non vi nascondo che sono stata molto turbata da questa storia. 
Chi o cosa può aiutare una persona che ha deciso di rinunciare a qualcosa di tanto grande? E non parlo dell’atto sessuale fine a se stesso. Mi riferisco alla gioia scatenata dal contatto fisico, dallo scoprirci complici e carnalmente complementari, amare noi stessi per poterci donare agli altri. 
Mi riferisco all’accettare che qualcuno riesca a desiderarci per ciò che siamo, anche nella nostra imperfezione. 
Mi riferisco all’essenza stessa della vita.

32 commenti:

  1. "Con il tempo sto iniziando a pensare che non deve essere facile, per un uomo, gestire il desiderio costante della propria donna."
    Stesso dubbio che ho io...non credo sia facile per una donna gestire il desiderio costante del proprio uomo.
    Quello che vedo da anni nel mio rapporto...la mia Lei, che amo, con appetiti sessuali notevolmente differenti dai miei.

    Del resto non siamo tutti uguali e se io mi accorgo che il sesso è comunque una mia priorità, un modo per sentirmi vivo per le emozioni che provo...e non soltanto nell'atto della scopata in se, per altri il sesso è un qualcosa che se c'è bene, altrimenti amen.

    Per carità...concordo che sia molto più importante, ai fini della sopravvivenza, fare la cacca che l'amore...ma per il momento non riesco a rinunciare al piacere del sesso...anche perché ho una buona regolarità intestinale ;-)

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    1. Per la serie "il mondo è bello perché è vario"...

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  2. Il sesso aiuta e mantiene vivo un legame o, se preferiamo e a me_mi piacerebbe di più, un'unione.
    Ma nel momento in cui gli si toglie la dimensione caotica, libertaria e diventa reificazione, possesso e gelosia, esclusività, dopo un po' per quanto le ostriche con del Ca' del Bosco siano cibo divino, dopo un po' di ostriche con del Ca' del Bosco ti viene voglia di una cecina oppure di un patto di fusilli alla norma o di una misticanza con tarassaco e primule.
    'nzomma, l'eros può lavorare a favore ma anche contro.
    Quando quello va bene inizia a desiderare altro che reputi insoddisfacente.
    Quando quello non va bene inizi a desiderarlo che lo reputi insoddisfacente.
    Forse c'è una irrequietezza più grande nel vivere.

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    1. Reificazione, possesso, gelosia ed esclusività...niente di più distante da ciò di cui sento di avere bisogno. Voglio sentirmi libera, e vorrei che anche chi mi sta accanto ci si sentisse. Io, che sono irrequieta per natura, a volte sento il bisogno di un punto fermo. (Raramente, in verità. Perché la varietà mi piace troppo.) Capisco che però, certe cose vanno coltivate, non pretese.

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    2. Ci vogliono i punti fermi (la base, la "tana" anche se forse questa è un'espressione maschile) e poi i punti mobili. Dentro e fuori, sicurezza e rischio, serenità ed inquietudine.
      La prima cosa è capire che la vita è così, compresenza di ciò che appare ai più come inconciliabile.

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    3. Proprio per questo non è semplice!

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  3. posso darti il nr di mia moglie?

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    1. Potrebbe insegnarmi ad essere diplomatica e meno inquieta?

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    2. ehm no, veramente pensavo a te come sua tutor...

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    3. E poi te la ritroveresti inaffidabile, distratta, sempre sotto tensione...non so fino a che punto possa essere conveniente ;-)

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    4. continua la lista però, mica hai detto tutto...

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    5. Dai, che probabilmente, alla fine, non sopporteresti nemmeno tu di ritrovarti le sue mani addosso! :-P

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    6. infatti, condensando i discorsi fin qui fatti un po' da tutti, se non la toccassi io qualche volta vivremmo in pace, astinenza e santità.
      avere le sue mani addosso potrebbe essere uno shock!

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    7. No, pace, astinenza e santità MAI!!!

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  4. L'orto di coppia necessità di ogni cura. Anche il letame a volte. Essere individui imperfetti genera alchimie di coppia imperfette. Amare l'imperfezione un'ardua e incredibile magia.
    La cosa ,l'unica forse di cui posso parlare , è che non è l'apice del monte la meta ma il sentiero percorso insieme.
    E si sa sotto sforzo e in salita ogni tanto capita di scorreggiare. Bisogna solo sincerarsi che il compagno di viaggio rida al nostro peto ricordando bene la falutolenza dei propri.
    FG

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    1. Quante verità in queste parole...solo che bisogna essere costanti, forse. E tendersi la mano a vicenda quando si è stanchi o, soprattutto, nelle salite.

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  5. Sembra sentir parlare di me nella mia prima vita, quella da cui sono fuggita, per intenderci.
    E' inutile dirti che ognuno deve arrivare alla soluzione col suo cervello e pensiero e che per quanto tutti ti diranno quale sia la strada tu aspetterai di vederla.
    Ed è giusto.
    Solo, non chiuderle la porta quando ti si presenterà davanti.

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    1. Proprio così, la soluzione è sempre vicina, ma sembra anche irraggiungibile. Grazie per il consiglio. Farò in modo di non chiuderle la porta. E spero di essere tanto sveglia da riuscire a coglierla. Un bacio.

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  6. il sesso è il motore iniziale che ha unito la coppia, e come tale dovrebbe essere imprescindibile da essa, una coppia che non scopa smette di essere tale.
    purtroppo, il caso, o la giovane età in cui si forma spesso la coppia senza la consapevolezza del poi, fa si che sia sempre uno solo dei due ad avere appetiti costanti, solo di rado (nella mia esperienza) mi è capitato di conoscere coppie simbiotiche.

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    1. Benvenuto Syrus :-)
      Anche io ho conosciuto poche coppie simbiotiche. Ma è bello sapere che esistono (e che non si tratta di proiezioni della fantasia :D).

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    2. grazie x l'accoglienza...
      si è bello sapere che esistono, ma fa invidia magari essere consapevole di non farne parte.

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    3. Sono cose che si costruiscono in due. Io, per abitudine, non mi precludo mai nessuna possibilità. ;-)

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    4. potremmo fondare un club, possibili iscritti circa 86 milioni solo in Italia ;)

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    5. Mah, nel rispetto del vivere altrui, io in realtà non mi lamento. Non vivo la coppia perfetta, pazienza! Ma non per questo escludo il piacere dalla mia vita.
      Si deve pur sopravvivere ;-) E a tal proposito, io non mi privo di nulla!

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    6. credo che nessuno si precluda mai possibilità, alla fine la vita è una sola e piuttosto che ritrovarmi a viverne una da "castrato mentale" (come dice una persona che sto conoscendo e che sto imparando a stimare)preferisco affrontare quella che la mia natura mi presenta, ma sentirmi vivo.

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    7. Si, Syrus. Anche io la penso così. So fino dove posso arrivare, so ciò che mi piace, e ho bisogno di sentirmi battere il cuore.

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  7. già, anche questa consapevolezza, di sapere cosa voglio, cosa mi piace e dove sono disposto ad arrivare, probabilmente data dalla mia erà non troppo giovane e da qualche esperienza già vissuta mi rende ulteriormente deciso sulla questione

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  8. Decisa e abbastanza determinata, aggiungerei. Anche se poi le eccezioni ci sono sempre. ;-)

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