Lei non è solo un’amica, è la sorella che non ho mai avuto. Anima
affine alla mia, che ha condiviso con me adolescenza, giovinezza e, nonostante
tutto, continua a starmi accanto.
Compagne di classe, prediligevamo il
“bello e dannato”, a volte solo dannato, ma sempre e comunque appartenente alla
categoria poco cara alle madri.
Dalle passeggiate sotto la pioggia con l’ombrello rotto,
alle sigarette fumate di nascosto nella palestra del liceo, le nostre giornate
trascorrevano lievi, direi oggi. Naturalmente per le noi adolescenti dalle
camicie a quadri e meravigliosi ideali, nulla era lieve. Passioni vissute
con lo slancio proprio della giovinezza, infatuazioni che ci toglievano il
sonno, tanti sogni e una abitudine assai cara. Quando una delle due si trovava
in una situazione di tensione o piacevole, alle 22 porgeva un saluto immaginario all’altra che,
dall’altro capo della città, lo riceveva e ricambiava. Non esistevano ancora i
cellulari, era il nostro modo per tenerci in contatto.
Confrontarmi con lei è sempre come se mi sottoponessi ad una
seduta d’analisi. Riesce a scandagliare ogni centimetro della mia anima, dei
miei pensieri, a volte mettendomi quasi in crisi, ed io la adoro per questo. Perché
è attraverso il dubbio, la varietà dei punti di vista, che si può crescere.
Ricordo il pomeriggio in cui le raccontai di essermi
innamorata di un altro. Ci trovavamo davanti ad un tè che profumava di chiodi
di garofano. Lei mi lasciò parlare, alla fine mi disse che, probabilmente si
tratta di bovarismo. In effetti, ragionandoci sopra, può essere una
interpretazione plausibile. Soprattuto alla luce di come quella storia si
concluse. È possibile che mi ritrovi in queste situazioni ambigue, in questi
sotterfugi, per dare un senso alle mie giornate?
Circa un mese fa ci siamo riviste. L’evoluzione delle mie
storie, dei miei comportamenti ancora oggetto delle nostre discussioni. Perchè un amore tanto grande come quello che credevo di provare per l’altro è
finito senza motivazioni? E sono sincera quando dico che in certe
relazioni mi basta solo il sesso? Che non cerco i sentimenti? Fino a che punto
si può scopare senza farsi coinvolgere emotivamente?
Sono sicura che non riusciremmo a trovare risposte
plausibili nemmeno se ne discutessimo per settimane. La possibilità del
bovarismo è sempre la più gettonata, ma io non mi faccio tante domande.
Agire senza pensarci sopra, in certi casi, mi libera da scomodi ripensamenti, o
da quegli odiati sensi di colpa. In realtà non so se la mia, ormai nota, distinzione tra corpo e mente sia reale o sia solo un alibi.
In una mail, tempo fa, ha scritto di credere che, sotto la "scorza della femminilita' audace e indipendente" sia ancora viva quella me che "guardando le stelle rispondeva a un appuntamento cerimoniale" con lei. Il nostro appuntamento delle 22.
Io voglio crederci.
In effetti pensare troppo alla fine è un male.
RispondiEliminaOvviamente dipende dai contesti visto che se sono sotto i ferri per un'operazione spero che il chirurgo stia pensando a quello che fa, ma per il resto vivere istintivamente forse è la cosa migliore.
Tanto prima o poi la nostra vera natura salta fuori.
Vivere istintivamente, la mia nuova dimensione. :-)
Eliminal'istinto prevale sulla ragione, un pizzico di egoismo ed una manciata di cinismo completano una ricetta che non è perfetta, ma che permette di vivere senza rimpianti.
RispondiEliminaHai scritto bene, non è la ricetta perfetta, ma aiuta, funziona. Ognuno può aggiungere un ingrediente segreto, ma la sostanza non cambia.
Elimina:-)
La folle solitudine nella quale mi sono rifugiato, nascosto, avventurato o smarrito (non ho idea di quale miscela di necessita' o desiderio mi abbia plasmato) mi ha istruito circa la meraviglia dell'esperienza individuale - quel collezionare tesori da condividere nei rari incontri con le poche anime affini.
RispondiEliminaCosi' io escludo il 'bovarismo' ... nel senso che lo supero.
Abbiamo bisogno di poco altro che noi stessi per fare razzia di tesori - e solo di una vicinanza che non richiede contatto per goderne.
(o al limite abbiamo bisogno di un bel Bovaro Bernese con il quale giocare ... io ne ho avuto uno ed e' stato un amore a prima vista :-)).
I miei omaggi, Rossa signorina.
Gio
"Una vicinanza che non richiede contatto per goderne"...un pensiero che riesco a fare mio. Grazie Gio!
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