Ho già scritto dei miei primi anni di lavoro. Della collega
che mi fece capire la differenza tra una
donna e una femmina, del mio venire a contatto con una realtà decisamente più
ampia e complessa di quella di un paesino bigotto e dalle vedute strette. Eravamo
delle giovani ragazze, già indipendenti economicamente, volevamo divertirci.
Niente di più. Una delle colleghe preferite era particolarmente frizzante. Fisicità
generosa, che metteva, giustamente, in evidenza. Ma era “generosa” in tutto. Le
serate con lei erano davvero gratificanti. Andava per la sua strada senza
fermarsi, non ne lasciava dietro nemmeno uno. Single, sposati, belli, brutti,
interessanti, ottusi … Non facevamo in tempo ad imparare il nome del ragazzo di
turno che, la volta successiva, ne conoscevamo già un altro.
Diceva che per nessun motivo si sarebbe legata ad un uomo.
Che non si sarebbe sposata mai, perché cedere a compromessi? Perché un solo
uomo quando puoi averli tutti?
Io ero ancora in “fase esplorativa”, non ci capivo molto di
quei discorsi. In fondo sognavo ancora il principe azzurro.
Naturalmente alla fine si sposò. Con un uomo meraviglioso,
capace di comprendere ed accettare la sua esuberanza. Perché lei la ami o la
odi.
Adesso ha tre bambini, e tanti impegni. Giorni fa abbiamo
parlato di sesso (perché sono monotematica). Per l’esattezza, io ne parlavo e
lei ascoltava, mentre cambiava il pannolino alla piccola. Le ho raccontato di
quanto il tempo mi abbia cambiata e di quanto mi piaccia sperimentare. Mi ha
che confidato che il tempo ha avuto effetto anche su di lei. Non ricorda da
quanto tempo impedisce al marito di toccarla, arriva a sera troppo stanca, non ce la fa. Mi ha confessato di provare pena
per lui (però pena no, è troppo!) che giorno per giorno cerca un contatto, un
po’ di calore.
Ci sono episodi che ci trasformano. Se io oggi sono così, se
ho voglia di leggerezza, di divertirmi, di essere libera, è per qualcosa di
irrisolto. Io ne ho consapevolezza, e mi va bene così. Vedo questa mia amica
sfinita, certe volte. Poi abbraccia i suoi bambini e sembra pronta a combattere
contro mostri e draghi, piena di energia. Quello che mi chiedo ogni volta è il perché
una donna si trova spesso a dover rinunciare al suo essere femmina, nel momento
in cui diventa madre. Sono ruoli inconciliabili? Ancora una volta mi rendo
conto che la maternità non mi si addice. Non sono pronta a rinunciare alla mia
esuberanza o alla possibilità di andar via di casa senza il pensiero di
arrecare danno ad altri.
Alla fine parlo sempre dei fatti miei. Credo che non sarò che me stessa, e di me stessa.
Condividerò i miei giorni con qualcuno, ma a modo mio. Vicini, ma non troppo.
Con tre pupi in cantiere cosa vuoi che rimanga, di tempo, risorse e voglie?
RispondiEliminaRealizzazione come persona, come amante e allevamento sono incompatibili.
Ma il culto delle nidiate di pargoli è sopra ogni cosa. Mah.
Ma dai, è davvero così? Ma il tempo per cose futili si e per il sesso no? Non ci credo!
EliminaNon diciamo amenità UOIC, a me di voglie ne rimangono eccome.
RispondiEliminaE basta co' 'ste donne che sembra mandino avanti il mondo da sole.
Mia nonna lo faceva: 6 figli, tirava su l'acqua dal pozzo, accendeva il fuoco (non il gas, a legna!), impastava, cucinava, cuciva e oltre ai sei figli accudiva il nonno padre/padrone.
Noi mammi di oggi siamo presenti, aiutiamo, ci facciamo carico di tutto, cacche e vomiti compresi.
Certo se devi correre in ufficio, correre in palestra, correre a fare la spesa...
uno dei due dovrebbe stare a casa.
punto.
Magari a casa no, ma collaborare...
Eliminagià messa dalla FG, ci sta bene anche qui ;)
RispondiEliminamejo senza 'na moje
Non ho avuto molte esperienze con donne sposate e con prole ma credo sia possibile essere femmina e madre allo stesso tempo.
RispondiEliminaForse perché loro erano libere professioniste e magari il lavoro lo gestivano meglio.
Anzi credo che una mamma sia quella che ha più bisogno di sentirsi femmina e di avere conferme della propria femminilità.
E per il resto penso tu faccia bene a non rinunciare a vivere la tua vita seguendo le tue regole.
Alla fine non tutti siamo predisposti al diventare genitori e, personalmente, non ne sento la mancanza.
Infatti, che gli altri facciano come vogliono. Io cerco di essere sincercera con me stessa. Il resto si vedrà.
EliminaMadre e Femmina, dicotomia a volte inconciliabile. Ma è un errore che, prima o poi, la coppia paga. Si può essere l'una e l'altra cosa. E' necessario e giusto.
RispondiEliminaMa necessario per entrambi. Non potrei rinunciare a sentirmi femmina.
EliminaCiao Rossa...io ho un figlio, un uomo, e per arrivare a fine mese ho fatto per un certo tempo incontri "particolari"...diciamo che nonostante maternita' e problemi di ogni tipo ho avuto modo di sperimentare in lungo e in largo la sessualita' in tutti i suoi risvolti (piacevoli e non). Penso che la tua amica abbia messo un po' da parte i suoi desideri femminili a causa del grosso impegno familiare, ma di certo arrivera' il momento in cui le riscoprira'...forse in questo momento le manca un po' complicita' con il marito, ma se lui e' disposto ad accettarla cosi' com'e'...allora e' proprio fortunata....so per esperienza tanti uomini, di fronte ad una moglie stanca e stressata, non ci pensano due volte a "divertirsi" altrove. :/
RispondiEliminaCiao Spirito Libero, è un piacere leggerti!
EliminaSarà che la maternità assorbe totalmente. Più volte mi sono offerta di tenere i bambini per permetterle di trascorrere una serata di coppia, ma non vuole delegare.
In ogni coppia c'è un equilibrio, reale o presunto, io non sono equilibrata. Spero che lei lo sia più di me!