E le dimensioni? (Seconda puntata)

Degli scambi di opinioni avuti in questi giorni, mi portano ad affrontare un tema già trattato su questo blog, e proprio tra i primi post: l’importanza delle dimensioni. In realtà credo di avere le idee confuse, a proposito. A conti fatti, queste dimensioni fanno la differenza o no? 

Qui non parliamo dei “30 centimetri di dimensione artistica” di John Holmes, per dirla come Elio e le storie tese. Io continuo a credere che siano gli uomini ad avere più a cuore questo argomento. C’è chi ci ride sopra, chi, forte di ciò che porta tra le gambe, finge di essere indifferente, e chi invece crede di essere sotto la norma ed evita l’argomento perché teme confronti. Che poi dico, anche questa storia dei confronti è tutta maschile. Non credo che una donna, distesa con le cosce aperte, guardi l’uomo che ha davanti confessando che ha conosciuto di meglio. Magari la colpa delle insicurezze maschili è da ricercare nelle docce post partita di calcetto, o nelle leggende metropolitane-film porno che parlano di uomini mega cazzuti che soddisfano donne dotate di pozzi senza fondo. 

Nella mia modesta esperienza, ho conosciuto uomini da dimensioni normali, “apprezzabili”, e xxl. Il primo contatto è quello visivo. Lì è di certo la versione extra che ha la meglio. Ma poi, un uomo “normo dotato” creativo e che ci mette fantasia è secondo me da preferire a quello apprezzabile o extra che di suo ci mette solo il cazzo!

Come raccontavo ieri ad un amicoconfidenteuomo/amanteideale, in realtà la differenza la trovo solo in un caso: nel sesso anale. Solo in quel caso, per me, xxl è meglio, mi raggiunge con facilità, mi “riempie” e mi dona tanta, tanta felicità. Mi fa sentire veramente sottomessa.

Considerando che, però, il sesso anale ricopre il 20% della mia ripartizione ideale, viene da sé che “Uomo è bello”. In qualsiasi caso.

Uomini di tutte le dimensioni, unitevi! Io vi adoro.