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mercoledì 13 marzo 2013

Sentimenti



Dice che non si rassegnerà. Mai. E che mi odia, che prova rancore nei miei confronti. Me lo dice quasi una volta al mese. Ma magari questa è la volta buona, e smetterà di provare ad avere la meglio sul mio senso di colpa.  


Qualche mese fa ho scoperto che aveva iniziato a seguirmi. Conosceva le mie abitudini, quindi è stato facile. All’inizio ho provato un po’ di fastidio. Però ho pensato che per lui era un modo per metabolizzare il distacco. Ha continuato a farlo, nonostante gli avessi detto che ne ero infastidita. Ho iniziato a non uscire più di casa, per paura di poterlo incontrare e di scatenare in lui chissà quale reazione. Non ho dormito per settimane. E’ arrivato a dirmi che gli stalker sono da comprendere, perché non c’è modo di rassegnarsi per una storia che finisce senza motivo. In realtà il motivo c’era. C’è ancora. E il pensiero che un uomo che conosce anche i tuoi punti deboli, le tue paure, possa cercare di utilizzarli per ferirti, ti allontana necessariamente da una visione “romantica” del sentimento. Non gli importa di rovinare ciò che di bello c’è stato (quasi tutto, quindi), e io non voglio più trovarmi in una situazione simile. Perché non ci si rassegna? Cosa porta un individuo ad avere la certezza di sapere cos’è meglio per l’altro? Perché questo senso di possesso deve insinuarsi tra i sentimenti migliori? L’ultima volta che mi ha scritto, ho pianto. E lui di certo lo sa.  Io ho la certezza di non meritare tale abnegazione. 





Questa prima parte del post l’ho scritta ieri sera. Dentro di me pensavo che lui stesse davvero provando ad allontanarsi dall’ossessione (perché di questo si tratta) che io sia l’unica donna che può renderlo felice. Proprio io, che sono il simbolo dell’incertezza, dell’instabilità. Abbiamo sempre avuto una sorta di telepatia, io e lui. Mi ha appena scritto. Dice che mi aspetterà. Fosse tutta la vita, ma aspetterà. Solo che non gli ho chiesto di aspettare. E io non capisco, giuro, non lo capisco. E il tempo? Non dovrebbe lenire le ferite? Non credo di riuscire a sopportare questa pressione. Come se fosse sempre dietro l’angolo. Come se volesse punirmi.

2 commenti:

  1. "Dice che non si rassegnerà. Mai. E che mi odia, che prova rancore nei miei confronti. Me lo dice quasi una volta al mese. Ma magari questa è la volta buona, e smetterà di provare ad avere la meglio sul mio senso di colpa."
    Ecco il classico atteggiamento di un bambino cresciuto :-(
    Spero tu non caschi nel tranello mia affascinante Amica virtuale...e che non ti senta in colpa ;-)
    Tu sei una donna adulta ed hai agito da persona adulta.

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    1. Ogni tanto mi sento in colpa, in effetti. Ma quel tanto che basta per ricordarmi di non infilarmi più in situazioni come questa.

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