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mercoledì 20 marzo 2013

La giornata della felicità



Stanotte ho sognato il mio fidanzato storico. Quello con cui ho rotto dopo otto anni tormentati. Colpa della mia solita incapacità a reagire e prendere decisioni. Lo sogno spesso. E ogni volta il risveglio è tutt’altro che piacevole, perché litighiamo così come facevamo nella realtà. Stamattina invece sono molto serena. Ho rivissuto un nostro pomeriggio in campagna. Tutto come allora. Noi che ci allontaniamo dal gruppo, io che vedo una vecchia casa con le pareti di pietra, la esploriamo insieme, litighiamo  per una cavolata (come sempre)  e poi ci baciamo. In quel pomeriggio avrò il mio primo orgasmo. Come stanotte. Un momento che non dimenticherò mai, che mi lasciò senza fiato. I muscoli che si tendono, il battito cardiaco accelerato, e quella meravigliosa sensazione che pervade tutto il corpo lasciando, alla fine, un po’ storditi, ma estremamente appagati.
Non ero ancora maggiorenne, ed avevo un sacco di complessi, tabù, fardelli di natura religiosa, e poi c’era lui, che non mi lasciava tanto spazio. Dopo, infatti, ho cercato solo uomini che fossero quasi totalmente estranei al sentimento della gelosia (ma la gelosia è un sentimento?). Ho lavorato tanto per affrancarmi dal suo fantasma, dalla convinzione di non essere abbastanza, di essere inadeguata. Posso ancora migliorare. Penso che se lui mi conoscesse adesso, disapproverebbe in toto il mio modo d’essere.
Quello di stanotte è stato un incontro tenero. Acerbo. Quasi innocente. Una scoperta che, non lo sai ancora, cambierà il tuo approccio con il mondo.

Alla radio ho sentito che oggi è la prima giornata mondiale della felicità. È stata istituita dall’ONU, e vuole celebrare il diritto ad essere felici, perché “un Paese popolato da persone felici è molto più produttivo”. La felicità. Credo che non esista qualcosa di più astratto e soggettivo. Mi interessa poco che aumenti la produttività, di certo ci sono momenti in cui sento dentro una gioia e una voglia di fare che ho quasi l’impressione di non riuscire a contenere. Con il conseguente desiderio di condividere. Mi accade spesso anche il contrario, di attraversare periodi bui e apparentemente senza via d’uscita. Ma quest’alternanza di luci ed ombre è la mia essenza. Buona felicità!


The Beatles - Happiness is a warm gun

8 commenti:

  1. A volte svegliarsi è una tremenda disgrazia.
    FG

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    1. Davvero! A volte sogno degli orgasmi così violenti, che al risveglio mi sento come se mi mancasse qualcosa.

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  2. Se definiamo la felicità come lo stato d'animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri (secondo Wikipedia) io penso di esserlo...nel senso che non ho desideri da soddisfare.
    Vero, ci sono cose che mi piacerebbe fare, ma ho una visione della vita per la quale se qualcosa lo devo vivere...lo vivrò e, quindi, è perfettamente inutile desiderarlo dato che, prima o poi, lo vivrò :-)

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    1. Io ho qualche desiderio. Non ho molti progetti, invece. Anche io sono fatalista, però certe volte vorrei essere più determinante.

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    2. Io inizierei ad essere piu determinata
      FG

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  3. Determinata e meno politically correcct. E liberare tutti quei "vaffanculo" che reprimo da tempo. Giusto Femmina. Tu possiedi l'arte gaudente del vivere.

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  4. A quasi nessuno importa dei vaffanculo che abbiamo dentro.
    L'indifferenza ci tutela almeno quanto ci immiserisce.

    My two cents.

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  5. Buongiorno Gio :-)
    Non importa a nessuno, ma può importare a noi stessi. Ho sempre pensato che l'indifferenza ci immiserisse soltanto, però ci tutela, hai ragione. In ogni caso è ciò che, in assoluto, tollero meno.

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