È vero che spesso la realtà supera la fantasia. Io sono
intimamente fatalista, credo sempre che tutto avvenga (o non avvenga) per un preciso motivo. Un contrattempo, l’esito di una
prova importante, un incontro: c’è una ragione per tutto. Questo spiega il
fatto che ti abbia incontrato sul mio cammino. Il fatto che tu renda lievi,
indelebilmente colorate e piene di emozioni le mie giornate, è solo una
conseguenza.
Ho pensato e ripensato tante volte al nostro incontro.
All’emozione che potrebbe precederlo, o anche solo all’adrenalina che sento crescere già adesso, mentre cerco di fermare i miei desideri in modo da poterli rileggere, e sentirli sempre più miei.
Ho pensato, come sempre, alla lingerie che indosserei, al colore che potrebbe donarmi maggiormente, e alle scarpe che potrebbero piacerti. Di sicuro lascerei i capelli così, ribelli e indomabili, e dentro di me mi sentirei totalmente tua. Mossa esclusivamente dal desiderio di godere con te, di te, del tuo piacere.
Ho immaginato di averti in tanti modi, ma oggi vorrei tu
fossi disteso, ed io su di te o accanto a te, o ancora, in mezzo alle tue
cosce. Sicuramente vorrei baciarti a lungo, ma il mio desiderio è di non
prenderlo in bocca già duro, quanto piuttosto di sentirlo crescere dentro, dopo
che la mia lingua avrà iniziato ad accarezzarlo, così come i miei capelli fanno
con il tuo corpo. Mentre con le mani ti accarezzo, seguendo le indicazioni dei
tuoi primi gemiti, continuo leccarti, soffermandomi spesso sul glande, perché mi
piace, quindi spero piaccia anche a te. Mi piace indugiare lì con la lingua, e
poi farti sentire la bocca che inizia a cingerti, a percorrere il cazzo che
adesso è si duro, e mi fa desiderare di non toglierlo più dalla bocca. Mi piace
che, cambiando un po’ la tua posizione, riesca ad afferrare la mia testa e ad
imporle il ritmo che vuoi.
Voglio sentire che ti piace, è da questo che traggo
il mio piacere. Mi cerchi, vorresti toccarmi, vorresti sentire quanto sono umida,
ma lo sai che in questo momento ciò che voglio è solo succhiare. Sai anche
quanto mi piace sentirmelo addosso, allora decidi di invertire le posizioni.
Adesso sono io ad essere distesa. Lo tiri fuori dalla mia bocca e lo usi per accarezzarmi il collo, lo passi in mezzo ai seni, lo fai
sentire ai miei capezzoli, più duri che mai, e intanto non resisti
al desiderio di infilarmi due dita dentro, perché lo vuoi vedere l’effetto che
mi fai. Dopo, me lo metti nuovamente in bocca. Adesso
che ti trovi sopra di me, che mi stai scopando la bocca, sei tu a decidere.
Probabilmente verrai lì dentro, ma tu sai che c’è una cosa che mi
piace di più, ed è ciò che decidi di darmi. Lo tiri fuori per l’ultima volta e
vieni su di me, sul mio viso. Cerco il tuo sapore con la lingua, la sensazione
del calore sulla pelle mi eccita da morire. Mi guardi così, bagnata di te, e
capisci che questo è solo l’inizio.
Lo scrivo spesso, con i sentimenti non me la cavo bene.
Specie se devo descriverli a parole. Credo di avere un’interiorità
difficile da gestire, ma forse sono io a non capirmi, dato che tu lo fai così
bene.
Con amore (o qualcosa che gli si avvicina molto).
Post orgasmic - Victor Ivanovski |