Tutta l’introspezione del mondo non serve a nulla se non
si prende coscienza dei risultati.
Di solito faccio dei condoni su
certi miei atteggiamenti o su mie abitudini che, in altri momenti della vita,
non mi sarei mai concessa, ma di norma sono severa con me stessa. Molto di più di quanto
non lo sia con gli altri. Forse proprio perché conosco le mie debolezze e i
miei limiti.
Da qualche anno non permetto alle persone (che prima sentivo
vicine) di avvicinarsi ai miei pensieri, agli stati d’animo. Preferisco tenere
tutto per me, un po’ per non annoiare, un po’ perché non riesco ad abbattere il
muro che, involontariamente, ho costruito. A volte qualcuno mi guarda negli
occhi, capisce che avrei bisogno di parlare, ma l’unica cosa che riesco a fare
è velare quegli occhi di lacrime che, automaticamente, mi esonerano da domande
e curiosità.
È come se riponessi gli insuccessi, le delusioni, i momenti
tristi, tutto ciò che non è risolto o che vorrei dimenticare, in un cassetto.
Naturalmente in un solo cassetto tutto non ci va. Ma io continuo a ficcarci
dentro di tutto, consapevole del fatto che prima o poi esploderà, lanciandomi
contro tutto il contenuto. Con questa metafora provo a spiegare il mio mondo a
chi, con amorevole pazienza, sta cercando di capire come sono fatta. Potrei provare ad aprire il cassetto, ma per adesso non voglio. Fa parte delle
cose che mi impongo. Mi impongo di non svelare troppo me stessa, di non
innamorarmi, di mantenere un profilo basso, di tenere sogni ed entusiasmi solo per me, per evitare che, a contatto con la realtà possano
disintegrarsi. Io lo so che in realtà sono anche altro. Lo sento dentro di me.
Anche adesso, che sto lottando per ricacciare dentro un po’ di emozione dovuta
a ciò che scrivo. Lo sento che il cuore batte, e vorrebbe farlo sempre, per una
gioia tutta mia che, nonostante un’indole malinconica, non mi
abbandonerà mai. Tutti i “no” che ho pronunciato e continuerò a pronunciare,
servono solo a difendermi, a farmi sentire forte, inattaccabile, ma sono i
sorrisi che mi scalderanno sempre il cuore.
Oggi ho voglia di dolcezza e di un coniglio rosa.
In realtà il tuo cassetto è vuoto e non potrà mai esplodere.
RispondiEliminaI tuoi insuccessi, le delusioni, i momenti tristi, appartengono al passato.
Tu vivi il presente no?
Quindi quelle cose, in realtà, non esistono più.
Hai accettato le tue debolezze ed i tuoi limiti? Allora accetta anche il fatto che nella vita ci sono anche insuccessi, delusioni e momenti tristi.
Se ti imponi di non essere te stessa, di non svelarti, di non innamorarti credi tu perda una parte molto bella della vita.
Sei rossa, sei passionale e sai meglio di me che le emozioni forti, quelle che meritano di essere vissute, un po' di pericolo lo portano sempre. Altrimenti non sarebbero così esaltanti ;-)
Ah, guarda che anche i cinghiali brizzolati e un po' abbronzati sanno essere dolci...non solo i conigli rosa ;-)
Hai scritto bene, dalla prima all'ultima parola. Ci sto lavorando, probabilmente all'improvviso non sarò così rigida con me stessa, senza accorgermene.
RispondiEliminaCredo che potrei preferire un cinghiale ad un coniglio rosa.
Oggi, casualmente, youtube mi ha suggerito questa
Splendida canzone...credo una delle più belle degli anni 80.
EliminaMi ricorda una ragazza che seguiva il mio vecchio blog...
Poi vuoi mettere? Il cinghiale è molto più buono del coniglio, soprattutto circondato di polenta ed accompagnato da un buon rosso :-)
Vedi, a volte, il caso... ;-)
EliminaNon potrei mangiare il dolce coniglio rosa, e nemmeno il timido cinghiale!! :-/
Ah e io non suono nemmeno la chitarra...al limite potrei corteggiarti con una compilation mixata visto che sono un ex DJ :-)
EliminaSi!!! Una compilation anni 90 :-D
EliminaAh manco a farlo apposta ce l'ho :-)
EliminaSolo che non so come fartela ascoltare...uhm...vengo da te?
Ottima soluzione...consegna a domicilio ;-)
EliminaTi amoooooRossa ti amo anche con tanto di ukulele...
RispondiEliminaFG
Coniglietta rosa, ti amo anche iooo!! :-D
EliminaIn realtà penso che alcune di quelle cose infilate in quel cassetto tu le stia, a tratti, esponendo qui. E' una delle tante funzioni del blog... raccontare parti, pezzi di se stessi. A volte anche le più intime e inconfessabili.
RispondiEliminaIo sto vivvendo un particolare momento della mia vita e sono riuscito a raccontare me stesso, totalmente me stesso, ad alcune persone (poche e di qualità). I problemi non si sono risolti, ma mi sono sentito meglio.
Si, il blog è terapeutico. Anche per questo considero prezioso ogni commento :-*
Eliminail blog è un ottimo mezzo per trasmettere indirettamente le emozioni a persone che ti stanno vicino, che stai vivendo, che vorrebbero capire, ma con cui potrebbe non risultare altrettanto facile esprimere la stessa emozione per via di tutto ciò che hai sopra citato. Sicuramente l'essenza di tutto ciò viene ben interpretata da chi se ne sente parte.
RispondiEliminaIl senso di ciò che ho scritto voleva essere proprio questo. Grazie Syrus <3
EliminaUna canzone per ogni occasione.
RispondiEliminaQuesta è perfetta:
puzzle
p.s.
"Con questa metafora provo a spiegare il mio mondo a chi, con amorevole pazienza, sta cercando di capire come sono fatta"
E' scientificamente provato: non è possibile capire come sia fatta una donna.
Mio dolce Grisù, questo è un luogo comune, e voi uomini lo sapete bene! :-*
EliminaRossa, con tutto l'affetto ed il rispetto possibili: MADDECHE'!!! ;o)
EliminaE' una questione di sensibilità. I maschietti hanno sensibilità diverse, e non riescono ad interpretare, per dire, uno spostamento del sopracciglio come effettiva risposta emozionale, in contrapposizione a quello che la donna sta dicendo in quel momento.
Un po' d'esperienza ci può aiutare, ma solo a livello superficiale. Nel profondo, siamo profondamente diversi ed inconciliabili.
Eh,Vipero, ma non siamo tutte così!
EliminaIo spesso reagisco a colpi di "Vaffanculo", ché lo spostamento del sopracciglio non lo noto più nemmeno io! ;-)
un pò di dolcezza non è malaccio talvolta
RispondiEliminaSi, Franceso, ogni tanto ci sta. Nonostante io cerchi spesso di esserle indifferente.
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